lunedì 22 febbraio 2010

Che male fanno, ancora

Qualche giorno fa ci han telefonato per comunicarci che una conoscente era morta, di polmonite. Aveva la nostra età, più o meno.

La polmonite non è una cosa da poco, ma che ci si possa morire, oggi, fa impressione. Ci ha fatto ancora più impressione quando abbiamo saputo tutte le circostanze. Quella persona si curava con l'omeopatia, e di fronte all'indicazione del suo medico di prendere antibiotici ha deciso di continuare ad usare le pillole magiche, gli antibiotici si sa fanno malissimo. Si è decisa a ricoverarsi che quasi non respirava più ma ormai era troppo tardi, è morta dopo due giorni.

Qualche anno fa ho viso la figlia di miei amici prendersi una nefrite da streptocco, per una tonsillite curata omeopaticamente. Queste nefriti non si vedevano da decenni, stanno ricomparendo grazie alla moda delle medicine alternative. Ma non mi sarei mai aspettato di sentire di qualcuno che grazie a queste mode ci è morto.

Certo, nessun medico omeopata, o quasi, è così pazzo da consigliare di curare omeopaticamente una polmonite. Ma l'idea che gli antibiotici possano essere un'ultima risorsa, e che con il simillimus si possa davvero curare tutto, circola alla grande negli ambienti "alternativi". In questo caso sono bastati tre giorni di ritardo per passare da una malattia curabile ad un caso disperato.

E preferisco non commentare ulteriormente.....

Aggiornamento(8/8/2011): Mi segnalano un sito in cui un omeopata descrive una guarigione da una polmonite curata solo con l'omeopatia. Non sono in grado di entrare nel merito di perché quella persona sia guarita, ma ci sono omeopati così pazzi da curare una polmonite con l'omeopatia.

44 commenti:

  1. Tremendo. Evito di dire cosa penso.
    Tutta la mia comprensione e simpatia.

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  2. Resto sempre senza parole. Nonostante conosca questo tipo di assurdità.

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  3. Purtroppo l'unica cosa che si può fare è continuare ad informare più persone possibili, come hai fatto tu con questo post e come fa WeWee con il suo blog. Ogni persona strappata ai "maghi" dell'alternativo è una vittoria.

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  4. L'omeopatia può essere utile quando vuoi combattere il naso che sgocciola, punto.
    Tutto il resto, le malattie serie lasciamole ai medici seri, alle cure serie.

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  5. Sinceramente non vedo l'utilità nemmeno per il naso che gocciola, vorrebbe dire riconoscerle qualche tipo di effetto.
    Forse potrei vedere un'utilità nel darla a qualcuno che vuole per forza prendere qualcosa ma non ha alcun tipo di malattia, ma anche no.

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  6. Quoto anch'io Nico.
    Gianni, mi dispiace moltissimo per questa perdita.
    E spero che la decisione di seguire la medicina omeopatica non sia stata "spinta" dal cialtrone omeopata di turno, che se no QUEL cialtrone, questa persona morta se la ritrova sulla coscienza fino alla fine dei suoi giorni!

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  7. Mi intrometto perchè posso essere considerato parte in causa. E' da qualche tempo che non sto bene, ho una quintalata di esami fatti e ancora non si capisce da cosa scaturisca il mio stato. Sembrerebbe una tonsillite particolarmente resistente. Ovviamente ho visto una quantità di dottori impressionante, ma la cosa più impressionante è finire in ambulatori medici di ospedali (anche se sono andato da medici praticanti la libera professione, altrimenti sarei ancora in coda) in cui i dottori consigliano di curarsi con l'omeopatia. Parlo di un medico specializzato in diagnostica per immagini (che conoscendo il mio medico di famiglia, mi ha anche consigliato di non dirgli niente delle "medicine" da lui consigliate) e un pneumologo che non riscontrando niente di anomalo negli esami si è lanciato in un monologo su energie positive e negativa.
    Questi sono dottori che lavorano in ospedali! Non si tratta di maghi o imbonitori ma gente che ha a che fare quotidianamente con i pazienti e vantano i loro "quasi master" in omeopatia!

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  8. @gg: quoto skeptic

    Una mia amica prendeva un "sonnifero omeopatico". In quel caso, visto che lei si tranquillizzava e dormiva senza prendere nulla, posso essere d'accordo.

    Molte mamme, quando il pediatra dice del raffreddore del bimbo "se non passa tra tre giorni me lo faccia rivedere", van nel panico e si sentono molto più "mamme" se danno ogni 3 ore un granellino di zucchero con il nome di fantasia. Loro stan meglio e quindi il bimbo pure. Ma si rischia che la volta che serve l'antibiotico continuino con lo zuccherino "che ha sempre funzionato", e arriva la nefrite.

    È un problema di cultura. Si sdogana qualcosa che non funziona, anche presso medici (i neolaureati sono bersagliati di pubblicità di master in omeopatia, e la Regione Toscana organizza studi e convegni). Ci si convince che le "alternative" sono medicine valide come le altre, che puoi "scegliere" tra antibiotici ed energie. Come puoi scegliere tra commercio equo e multinazionali agroalimentari, tra finanza etica e conti arancio, tra risparmio energetico e SUV.

    Solo che le medicine alternative stanno all'ecologia come ci stanno le scie chimiche, alla finanza etica come ci sta il signoraggio, al risparmio energetico come i dispositivi "free energy", ecc. La mia conoscente probabilmente era convinta di fare una scelta etica, di prendere coraggiosamente una posizione critica verso le multinazionali del farmaco, cose del genere.

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  9. Ho letto di un Master in naturopatia presso una importante università italiana. Ma a cosa dovrebbe servire?
    Vuol dire che la scienza ufficiale ormai accetta le pratiche naturopatiche tanto da proporle ai medici laureati come specializzazione ulteriore?

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  10. No. Vuol dire che le università italiane, in crisi soprattutto economica, le provano tutte pur di far entrare qualche soldino.

    Inoltre se provate a leggere una delle qualsiasi riviste scientifiche o meno che arrivano a casa dei medici, ci sono pagine e pagine di pubblicità di corsi, master e varie di omeopatia, reiki ed energie vibrazionali varie.
    Anche le riviste vivono con la pubblicità.

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  11. Quoto Wewee,
    (sono l'anonimo che medici hanno tentato di convincere a curarsi con l'omeopatia) uno dei due mi ha appunto detto che una certa marca omeopatica faceva pubblicità anche sulle riviste specializzate in medicina, quindi ciò certificava la bontà dei suoi prodotti.

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  12. Bhe, mi pare ovvio che se c'è da lucrare, ci siano persone disposte a tutto (si inventano le scie chimiche, no dico..). La gente si fa affascinare dall'omeopatia? Allora anche le case farmaceutiche ci si fiondano.

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  13. Capisco ma se una università pubblica decide di rilasciare un titolo che certifica l'essere esperti in naturopatia, contribuisce a dare credibilità alla cosa. Diventa più difficile contrastare la diffusione di queste forme di medicina alternativa.

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  14. Diventa più difficile contrastare la diffusione di queste forme di medicina alternativa.

    Anche perchè in fondo a chi interessa contrastare questa diffusione?
    ;)

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  15. pubblicità anche sulle riviste specializzate in medicina, quindi ciò certificava la bontà dei suoi prodotti.

    Però, scusate, a me una affermazione del genere fa venie i brividi.

    Perché, se è riferita correttamente è sintomatica di un problema di cultura che va ben oltre alla mamma che dà lo zuccherino. E riguarda il medico che non riconosce il legame puramente economico tra la pagina pubblicitaria e i suoi contenuti.

    Anni fa erano di moda, ma anche adesso ne esistono, le pagine pubblicitarie taroccate da articoli. Poi intervenne una legge che obbligava a specificarne il contenuto esclusivamente promozionale. Ecco, forse siamo arrivati al punto in cui per legge si dovrà scrivere sulla pubblicità: "attenzione, questa è pubblicità"...

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  16. Se i prodotti omeopatici sono venduti nelle farmacie e pubblicizzati nelle riviste mediche, si fanno master in naturopatia nelle facoltà di medicina,immagino con docenti medici(?),allora è facile che il messaggio che passa sia positivo nei confronti delle terapie alternative.
    La confusione è davvero grande.

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  17. Infatti e' un problema di cultura. Non riferisco i dati della conoscente, oltre che per ovvie questioni di privacy, perché in fondo e' indimostrabile che lei sia morta per qualche responsabilità specifica. Uno può decidere di non prendere antibiotici per mille ragioni, il fatto che fosse "appassionata" di omeopatia è solo un indizio.

    Però prova a dire in giro che l'omeopatia non funziona, che è solo acqua (o zucchero) senza dentro niente. Vieni preso per un marziano, o peggio un disinformatore al soldo delle case farmaceutiche. Mi sembra indicativo che la legge regionale sulle medicine alternative (che finanzia anche un ambulatorio omeopatico) sia passata con l'assoluta unanimità. NESSUNO ha avuto da ridire. E se protesti riguardo alla pagina sull'argomento nel sito della Regione vieni pure trattato male, come ti permetti di contestare seri professionisti, e la volontà della gente di curarsi in modo "dolce"?

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  18. scandaloso.
    ma omeopatia,oroscopi,cerchi nel grano,leggende metropolitane e bufale che crescono a dismisura sulla rete mettono tristezza....
    come è lontano il secolo dei lumi daquesto inizio secolo....

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  19. Un piccolo esempio. Libreria Rizzoli a Milano nel settore Medicina ci sono libri su problemi o storie di medicina e libri sulle terapie alternative,mescolati insieme come se non ci fosse alcuna differenza.
    Anche in questo caso capisco che le librerie devono vendere i libri ma creare una sezione di medicina alternativa sarebbe più corretto.

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  20. Giov: campa cavallo.
    Nella stessa libreria ci trovi i libri della Hack di fianco ai manuali per l'oroscopo fai da te...

    Da ragazzo la dottoressa di famiglia mi aveva proposto di curarmi con la medicina omeopatica da una tosse secca, stizzosa, persistente e pervicacemente renitente alle cure.
    Solo che aveva rovinato l'effetto sul nascere.
    Il discorso era stato piu' o meno:
    "Posso imbottirti di codeina, oppure puoi provare con questi granuli omeopatici. Pero' devi essere predisposto..."
    "Che vuol dire, dottoressa?"
    "Beh, che ci devi credere!".

    Da quel momento prendo le gocce per la tosse solo se sono le tre di notte e non riesco a smettere di tossire (forse una volta l'anno), per il resto ho trovato la mia cura "omeopatica" personale: delle schifosissime caramelle alla, boh, liquirizia? Cannella? Petrolio?
    Delle cose gommose che ci mettono tre quarti d'ora per sciogliersi in bocca.
    Oh: funziona!
    Mi lasciano la bocca talmente impastata che non riesco piu' a tossire!

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  21. Ma guardate che la naturopatia e' una scienza seria.
    Anche una mia ex amica se ne occupa.
    Ed e' dottoressa. In Lettere!

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  22. @Terenzio
    "Che vuol dire, dottoressa?"
    "Beh, che ci devi credere!"

    La tua dottoressa mi ricorda pari pari l'anziana Nilla Pizzi quando vendeva dei modelli di piramide, dagli effetti miracolosi, nelle televendite.
    Concludeva dicendo pressapoco: "Attenzione, che la piramide funziona solo se ci credete".

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  23. Signor Comoretto,
    sono Giuseppe De Bellis, il giornalista del Giornale che ha insultato su un blog di un suo amico professore, qualche mese fa... Solo per precisare, caro Comoretto, che si dovrebbe informare meglio prima di scrivere sul web commenti su persone che non conosce. Riflessioni in libertà, d'accordo. ma lei esagera, da evidente illiberale qual è, cosa che accomuna quasi tutta la comunità scientifica di un certo orientamento. Vorrei solo dirle che non sono, come lei vigliaccamente scrive, un giornalista al quale passano gli argomenti e lui scrive seguendo la linea. Faccio il caporedattore al Giornale, orgoglioso di farlo. Non appartengo ad alcuno schieramento politico, nessuno mi obbliga a scrivere cose che non condivido. Ho 32 anni: 5 libri pubblicati, caro signore. Obama non lo attacco affatto, ma ci ragiono su, avendolo conosciuto personalmente e avendo seguito tutta la sua campagna elettorale - avendo persino speso 50 dollari per finanziare la stessa campagna. Sullo stesso Obama ho scritto uno dei 5 libri di cui sopra. Dei gay non ho mai parlato male, sfido a trovare un mio articolo che li critichi, lei si riferisce a un pezzo che dice esattamente il contrario (basta saper leggere bene, senza pregiudizi), idem per gli immigrati. Sono un terrone, orgogliosamente terrone. Sono liberale, al contrario di lei e del gruppo di indottrinati e presunti uomini di scienza. Scrivo anche di calcio, certo. E' una passione e ne sono competente. Orgoglioso anche in questo caso.

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  24. Signor De Bellis,

    innanzitutto sono andato a rileggermi il mio commento e devo dire che ha ragione, ho usato toni decisamente poco appropriati. Ho provveduto a cancellarlo e me ne scuso. Mi scuso di aver messo in dubbio la sua indipendenza intellettuale e di averle attribuito pensieri non suoi riguardo ad omosessuali ed immigrati, fraintendendo il senso dei suoi scritti.

    Per il resto mi sembra proprio però che l'arrogante sia lei. Lei ha competenze riguardo ad Obama (mi sembra irrilevante che opinioni ne abbia, e del resto lei ignora le mie), e riguardo al calcio. Non ci vedo assolutamente niente di male, ci mancherebbe, anche se io di calcio sono ignorante come una capra.

    Ma appunto per questo, mi guardo bene di commentare il campionato. Lei invece si arroga il diritto di spalare letame su un'intera categoria di scienziati, i climatologi, senza saper nulla di climatologia. Si arroga il diritto di parlare di questa materia che ignora, basandosi su sentiti dire e su interpretazioni bislacche di mail che non ha assolutamente capito.

    Se lei sostiene che i dati di temperatura siano falsati, sta dando del falsario alla totalità di chi ci lavora. Sta sostenendo una tesi inverosimile, come se io sostenessi che tutti i commentatori sportivi hanno riportato falsati i risultati delle partite per far vincere una squadra.

    Gli scienziati che studiano il clima sono praticamente tutti convinti che sia in atto un riscaldamento su scala planetaria sostanzialmente senza analoghi negli ultimi millenni (c'e' qualche discussione in quanto qualcuno afferma che il periodo caldo medioevale sia stato altrettanto caldo).

    Questo è un dato di fatto, che le mail rubate del CRU non mettono minimamente in dubbio. Le frasi estrapolate dal contesto di Mann e Trenberth non si riferiscono all'hockey stick, ma a questioni molto specialistiche discusse apertamente in articoli scientifici. Ma per capirlo occorre leggersi (e capire) quegli articoli, cosa che evidentemente Lei è in grado di fare quanto io capire i meccanismi del fuorigioco.

    Un altro dato di fatto è che non abbiamo nessuna spiegazione migliore di quella dell'effetto serra per giustificare questo riscaldamento. Sono un astronomo,lavoro con astronomi solari, e il Sole o effetti legati al Sole non spiegano che una piccola parte dell'aumento di temperatura che vediamo. Poi uno è libero di cercare altre cause, ma deve discuterlo in ambito scientifico, e portare argomenti. Può criticare elementi che non gli tornano, e ci sono sicuramente tanti dettagli che sono aperti a discussione, guarda caso ANCHE dagli stessi dogmatici scienziati dell'IPCC.

    Ma il punto fondamentale che mi sembra lei non capisca è che la scienza non è la politica, non tutte le opinioni sono uguali, e quelle che non rispettano i fatti non sono degne di essere prese in considerazione. Se lei, nel blog di Bardi, cita qualcuno che sostiene che il CO2 sia attualmente calato, ha lo stesso valore di uno che sostenga che la Fiorentina ha vinto 14 scudetti.

    Certo, gli scienziati sono arroganti. Pensi, sono convinti che dire che la Terra sia piatta sia un'immane cavolata, e che discendiamo da antenati comuni con gli scimpanzé.

    La saluto cordialmente

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  25. Accetto le sue scuse,
    ma non mi dia dell'arrogante. Mi sono solo difeso da una serie di insulti vigliacchi. La mia mail è praticamente pubblica, sul sito del Giornale c'è la possibilità di commentare gli articoli, avrebbe potuto scrivermi direttamente invece di accusarmi così senza neanche sapere chi sono e che cosa faccio.
    Mi rendo conto che ognuno crede che il suo mestiere sia il più importante della terra. Lo facciamo noi giornalisti, lo fate anche voi scienziati. Quindi lei fa capire, in maniera - questa sì arrogante - che delle cos scientifiche ne possono parlare solo gli scienziati. Bé mi sembra un po' razzista. Quindi le sentenze le possono commentare solo avvocati e giudici. Scontri diplomatici solo gli ambasciatori. Guerre solo i militari. Mi sembra un po' bizzarro. I giornali non sono fatti per gli specialisti, ma per la gente. Mi sono preso la briga di leggere altri suoi post sul suo blog e ho letto altri commenti come quelli che ha fatto a me. Il daily mail lo prende a pesci in faccia, anche se vende milioni di copie. Perché? Non crede che sia un po' eccessivo. Seguendo il suo criterio, solo noi giornalisti dovremmo parlare dei giornali. Invece dei giortnali tutti possono parlare. Lei può accusarmi e un altro utente del blog di bardi può addirittura paragonarmi a un boss della magliana (un pluiriomicida). Si rende conto? Una volgarità bestiale alla quale né bardi e né lei avete risposto indignati. Noi giiornalisti siamo facilmente accusabili perché il nostro lavoro è sotto gli occhi di tutti. I blog sono spesso il risultato di una frustrazione giornalistica. Voi potete insultasrci, noi non possiamo rispondere perché voi mettete la barriera della competenza. Provi a scrivere articoli, invece di insulti. Provi e ne riparliamo.

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  26. Gianni, per fortuna avevi scritto "la scienza non è la politica".

    Mi pare che non abbia capito la frase. Se ha "DATI" da discutere li discuta tranquillamente. Se sono "VOCI" è meglio scrivere di gossip.

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  27. Caro Nico,
    mi scusi, ma lei che c'entra?
    E che c'entrano le voci?
    Ma è possibile che la razza degli scienziati o sedicenti tali pensi di essere al di sopra del mondo e degli altri. Scendente sulla terra, quella rotonda, che l'umanità conosce perché c'è qualcuno (storici e giornalisti) che sa tradurre in un linguaggio decente e comprensibile le cose che gli scienziati potrebbero capire solo tra loro. A male pena, peraltro...
    Al "gentilisissimo" e fintamente liberale comoretto, poi, vorrei rispondere ancora, visto che il suo commento è stato arrogante: se continua a fare paragoni con il calcio, credendo di offendermi, sappia che non le riesce. Sono esperto di politica estera, terreno sul quale non le conviene evidentemente spingersi in un confronto. Così usa il calcio come elemento denigratorio, nel tentativo di ribadire una superiorità culturale che ovviamente puzza di razzismo. La scienza al di sopra di tutto, no? Ma di che, caro comoretto. Mi tengo il mio calcio, che lei usa per far credere al suo "pubblico" di essere più figo dell'interlocutore. Lei alto, gli altri bassi. Mi tengo il mio pallone, ripeto. Il calcio è meglio della scienza: fa emozionare cosa che il global warming non sarà mai in grado di fare. Sempre ammesso che esista e che non sia un'invenzione di una superlobby che dalla paura macina miliardi su miliardi.
    Giuseppe De Bellis

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  28. Io la mia opinione di cittadino (non scienziato, cosa che a quanto pare le sta sulle balle) la esprimo come meglio credo.
    Saluti.

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  29. Sig. De Bellis,
    io ho credo che la professione giornalistica rappresenti un compito di grande responsabilità, in quanto presuppone la capacità di comprendere un gran numero di argomenti, ma anche la responsabilità di comunicarli ad un vasto pubblico. E questo implica evidentemente la capacità di descrivere i fatti ma anche il diritto, inalienabile, di esprimere e riferire delle opinioni.

    E tuttavia mi sento di ribadire con forza quanto già detto da Gianni Comoretto e sintetizzato da Nico: la scienza non è come la politica in cui, bene o male, la mia opinione vale - perlomeno in democrazia - quanto quella di chiunque altro. Nella scienza le "opinioni" verificate e validate contano di più di quelle che non lo sono. Se domattina mi sveglio e comincio a proclamare che la Luna è cubica non posso difendermi dicendo semplicemnete che è una mia opinione e deve, ipso facto, essere rispettata. Dovrei perlomeno portare delle prove o degli indizi che vadano in quella direzione. E se dopodomani riuscissi a _dimostrare_ (badi bene, dico dimostrare!) che è proprio così vedrà che anche gli altri scienziati, anche se inizialmente scettici, accetterebbero il risultato. In ambito scientifico non esistono dogmi immutabili. Ma le opinioni non supportate hanno, nel pensiero scientifico, che negli ultimi tempi sento paraltro un po' bistrattato, valgono come un due di picche o della chiacchiera da bar.
    Quindi la scienza è antidemocratica? Forse sì, se si vuole ricondurla a delle "opinioni"... ma tant'è.
    Pertanto, tornando al global warming: esistono delle _evidenze_ che non sia di origine antropogenica? Mah... a me pare che la quasi totalità siano in direzione opposta. Disponibile a discuterne, in ogni caso.
    Poi guardi, non stravolga l'esempio del calcio: non credo proprio che Gianni volesse usare questo con intento denigratorio. Deduco - ma forse non c'è bisogno di un avvocato - che abbia scritto che di calcio non ne capisce un H (e neanch'io, per quello che vale) semplicemente per significare che non discute *nel merito* di quello che non sa. In generale tutti possono parlare di tutto, e reputo questo un diritto intoccabile: ma mi consente che _nel_merito_ forse vale un po' di più la parola di un esperto del settore?
    O la mia opinione sull'invasione di Annibale (che consta solo dei miei trascorsi e lontani studi scolastici) vale, democraticamente, quanto quella di un esperto di storia cartaginese?

    gian

    p.s. Prima che mi chieda, come ha fatto con Nico, cosa c'entri io: beh, è un blog... e finché il proprietario Gianni non ci rimprovera per essere andati off topic rispetto all'argomento del post, credo che la discussione aperta sia lecita.

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  30. Egregio Sig De Bellis, io seguo il calcio e ritengo che la sua affermazione che faccia emozionare sia un po' eccessiva. Dipende infatti dalle partite. Di partite belle ed emozionanti ne ho viste poche, la maggior parte sono estremamente noiose e solo il tifo le puo' rendere emozionanti.
    Per quanto riguarda la scienza, devo purtroppo dire di aver letto, su diversi giornali, articoli scientifici che facevano cadere le braccia per la superficialita', se non addirittura l'ignoranza, con cui trattavano gli argomenti in questione.

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  31. Egr. sig. De Bellis,

    Innanzitutto ha tutta la mia solidarietà per epiteti spiacevoli ricevuti sul blog di Bardi. Non ricordo di averli letti, prima che Bardi cancellasse l'intervento, ma in genere in quei casi dò loro il valore di spazzatura che meritano.

    Se lei vede arroganza nel mio parlare di calcio mi dispiace, ma si sbaglia di grosso. Io mi sono sempre vergognato di non riuscire a capir nulla di calcio, e lo ritengo un bellissimo sport. Non mi ritengo superiore a nessuno, e se lei è un bravo giornalista sportivo per me non ha bisogni di ulteriori giustificazioni professionali, sta facendo un nobile e validissimo lavoro.

    Riguardo la politica estera non mi avventuro a far esempi e paragoni perché so di saperne poco, e rispetto al calcio è più facile dire castronerie abissali anche solo facendo esempi da ignorante.

    Sono anche convinto che servano giornalisti che raccontino la scienza al "pubblico"; noi scienziati facciamo anche corsi di comunicazione, tentiamo di raccontare le nostre cose, ma chiaramente non è il nostro mestiere.

    Ma mi sembra una tautologia che per parlare di qualcosa occorra esserne competenti. Con il grado di competenza adeguato a quel che si vuol raccontare, ovviamente.

    Di solito quando devo scrivere o parlare di qualcosa che conosco poco, mi faccio raccontare come stanno le cose da un esperto. Cerco di capire quali siano le opinioni generalmente condivise nel campo, per evitare di aver presa una posizione molto parziale e settoriale. Mi faccio riguardare lo scritto sempre da qualcuno che se ne intende, e spesso scopro di aver capito male qualcosa.

    Queste cose una persona di cultura (come ritengo sia lei, tanto per evitare malintesi) le può fare praticamente su qualsiasi argomento. E quindi esiste dell'ottimo giornalismo scientifico.

    Se voglio approfondire e capire anche le posizioni "eretiche", devo studiarmi bene l'argomento, essere in grado di distinguere le bufale dalle posizioni ragionevolmente critiche. Richiede una competenza maggiore, e probabilmente una discreta cultura scientifica di base. Ma ancora una persona di cultura generale è in grado di farlo senza essere uno specialista.

    Se infine voglio sostenere che una teoria scientifica "mainstream", appoggiata dalla quasi totalità di chi se ne occupa, sia una colossale bufala, devo avere conoscenze specifiche MOLTO buone, aver studiato in dettaglio l'argomento, e saper fornire argomentazioni convincenti, dati scientifici.

    Siccome lei vuol far parte di quest'ultima categoria, capirà che si pretende da lei anche la capacita' di fornire dati ed argomentazioni tecniche. Altrimenti sta solo insultando e diffamando, in un giornale, professionisti che fan con coscienza il loro lavoro.

    Come mai non le ho scritto sul giornale? Perché ho visto come ha trattato un climatologo che ha tentato di spiegarle quale sia la posizione di chi lavora nel campo. Praticamente trattandolo da imbroglione, che non sapeva, o non voleva sapere, che i dati di temperatura sono stati tutti falsificati.

    Un ultimo appunto. Non so dove abbia preso l'idea che la scienza (dei cambiamenti climatici od altro) macini miliardi su miliardi. Io devo passare il mio tempo a riparare i vecchi oscilloscopi perché uno nuovo non ce lo si può permettere. I miei "dipendenti" sono persone che per passione lavorano con uno stipendio che gli consente appena di vivere, a pulir scale (con tutto il rispetto per chi lo fa, ma di solito non deve emigrare a 500 km da casa per farlo) guadagnerebbero di più.
    Con quel che costa un singolo calciatore, credo l'intero Climate Research Unit andrebbe avanti diversi anni. E se sostieni che il Global Warming non esiste, puoi trovar un sacco di finanziamenti privati.

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  32. A Nico.
    1) Caro cittadino, lei ha certamente il diritto di esprimere la sua opinione. Sul come, però, avrei meno certezze: non può farlo certo come vuole. Quindi dire che non ho capito, mi sembra un po' fuoriluogo.
    2) Non mi stanno sulle balle - come scrive lei - gli scienziati, ma l'arroganza che hanno in talune circostanze.

    A Gian,
    1) Certo che le opinioni degli esperti contano, ci mancherebbe altro. I giornali infatti sono pieni di opinioni di esperti.
    Il problema è che gli esperti, non possono per frustrazione o per qualunque altro motivo, insultare in nome dell'ipotetico bene supremo della scienza. E qui veniamo alla questione: il signor comoretto per criticare (cosa legittima, per carità, se non l'avesse fatto come l'ha fatto) un mio articolo, ha scritto, con l'intento di denigrarmi che aveva visto gli argomenti dei miei ultimi articoli e li citava "quasi tutti di calcio, una manciata contro Obama, contro i gay e contro gli immigrati"... In poche righe è stato in grado di fare una serie di errori così grandi che se bisognasse verificare il suo lavoro di scienziato da questo grado di disattenzione allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi. Nasce da qui la mia risposta. Dalla superficialità e dalla faziosità, cose delle quali sono stato accusato e che invece sono da addebitare a chi mi ha criticato. Solo questo. Poi si può discutere di tutto e gli scienziati possono credere che il mondo senza di loro non possa andare avanti. Liberi di farlo, peccato che se non ci fosse chi fa sapere al mondo della loro esistenza, cioè giornali e giornalisti, nessuno saprebbe del loro fondamentale lavoro.
    Cordialità

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  33. Gentile Gianni,
    l'ultimo post lo scrivevo mentre lei scriveva il suo. Viste le sue spiegazioni, questa volta molto educate e ragionevoli, mi sembra di poter dire che da parte mia non c'è ulteriore voglia di polemizzare.
    La saluto cordialmente

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  34. Può essere che io mi sia perso qualche puntata precedente; io mi riferivo a questo blog e non ho visto nessun intento denigratorio.

    >Poi si può discutere di tutto e gli
    >scienziati possono credere che il mondo
    >senza di loro non possa andare avanti.
    Lei sa che con questa frase presta fin troppo facilmente il fianco ad una critica, sì trita e ritrita, ma pur tuttavia attuale? La ripeto: se non fosse per la vituperata genìa degli scienziati probabilmente lei non spedirebbe queste osservazioni con 2 click comodamente seduto dietro il monitor di un PC; ma li vergherebbe forse ancora con penna e calamaio.
    Qualunquismo per qualunquismo...

    >Liberi di farlo, peccato che se non ci
    >fosse chi fa sapere al mondo della loro
    >esistenza, cioè giornali e giornalisti,
    >nessuno saprebbe del loro fondamentale
    >lavoro.
    Inutile sarcasmo. E comunque, come forse traspariva nel mio messaggio di sopra, io rivendico dignità e utilità per ogni lavoro nel proprio ambito. E fare il divulgatore scientifico è un lavoro che non si improvvisa, e credo che sia veramente molto difficile.
    Ciò detto, volendo, si può discutere anche discutere *nel merito* del global warming, se Gianni consente in questo post (sempre OT siamo...)
    gian

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  35. Sig. De Bellis,
    lei non è così liberale come dice di essere. Se il mio punto di vista ha colpito sul segno, se ne faccia una ragione. Io almeno il mio punto di vista lo esprimo gratis, non mi faccio pagare.

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  36. @nico
    Ti ringrazio dell'appoggio e condivido il tuo stringatissimo invito a portare dati e non voci quando si parla di scienza. Ma moderiamo i toni, per favore. Il tutto è nato per miei toni poco appropriati, non ricominciamo.

    Sul clima: se si passa al prossimo post, o al precedente, più in tema?

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  37. non voglio dire niente gianni ma questo post cade a fagiuolo con il mio. Devo dire che mi dispiace veramente per il fatto pero' davvero e' allucinante pensare chi siano persone che pensano che ci si curi con l'omeopatia ed e' giusto che ci siano voci fuori dal coro complottista che dicono come stanno le cose

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  38. Voglio raccontare la mia esperienza con la medicina omeopatica perchè ho letto solo commenti negativi al riguardo. Ho avuto un'infezione che mi sono portata avanti per 3 circa anni e che curavo ciclicamente con medicine "tradizionali", in particolare antibiotici per bocca e creme antibiotiche. Dopo le cure i sintomi sparivano ma regolarmente, dopo qualche mese tornavano. Con il passare del tempo l'infezione tornava con sempre maggior frequenza (ogni 3 settimane circa), così, su consiglio di una mia amica che aveva avuto lo stesso problema, mi sono rivolta ad un medico omeopatico. Ho fatto la cura omeopatica per 1 mese ma appena smessa, l'infezione è tornata più forte che mai, sono stata malissimo. Il medico mi ha detto di non preoccuparmi e di proseguire la cura per un altro mese. Gli ho dato fiducia e l'ho fatto. Sono passati quasi 4 anni, da allora e l'infezione non si è più presentata. Anche il medico che per anni mi aveva curato con vari tipi di antibiotico mi chiese piuttosto stupito che tipo di cura avevo seguito. Ovviamente sono la prima a pensare che di fronte a malattie gravi o che possono avere conseguenze gravi se non curate in tempo è giusto affidarsi alla medicina tradizionale, ma non capisco questo sparare a zero sull'omeopatia in generale, che parte da un presupposto secondo me giustissimo, cioè che bisogna curare la persona nella sua interezza, prendendo in considerazione anche l'aspetto psicologico del suo malessere, non puntare dritti al sintomo e basta. Faccio un esempio, se una persona ha continue emicranie il medico di famiglia probabilmente gli prescrive un antidolorifico e il paziente per anni, magari per tutta la vita, si imbottisce di antidolorifici, che tra l'altro hanno effetti collaterali devastanti se presi per lunghi periodi. Un medico omeopata cercherebbe invece di capire l'origine di quei mal di testa, che potrebbe essere un problema fisico o anche, perchè no, psicologico. Mi scuso se mi sono dilungata ma a me l'omeopatia ha risolto un problema fastidiosissimo e il mio medico omeopata (che tra l'altro è anche un medico tradizionale) ha risolto a mia madre un problema che si portava anche lei da anni e che fior di medici (ematologi, nel suo caso) non erano assolutamente stati in grado di risolvere.
    Comunque complimenti per il blog, è molto interessante.
    Saluti.
    Alessia

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  39. Cara Alessia,

    ti ringrazio per il gentile e interessante commento. Proverò a rispondere più in dettaglio in un post.

    Ovviamente sono molto contento tu abbia risolto i tuoi problemi, ma non è per niente facile capire cosa li abbia risolti. Mi risulta onestamente incredibile sia stato l'assumere delle palline di purissimo zucchero, con dentro assolutamente niente, scelte tra tante palline identiche con una procedura basata sulla suggestione di altre persone che han preso quelle palline prima di te per vedere cosa gli succedeva.

    Ma rispondo subito ad una cosa. Nel tuo esempio. per un mal di testa ricorrente un medico "allopatico" cercherebbe la causa. Farebbe esami per capire a cosa sia dovuto, proverebbe terapie che vanno a risolvere il problema alla radice. Esaminerebbe anche l'aspetto psicologico, magari consiglierebbe una psicoterapia.

    Il medico omeopatico invece non cerca una causa, perché per l'omeopatia la malattia coincide con l'insieme di sintomi, le malattie non esistono, le cause non esistono, esiste solo la persona malata. Andrebbe a cercare un qualcosa che ha causato un'insieme di sintomi uguali ai tuoi in altre persone (magari alcuni sintomi a Tizio ed altri a Caio), e magicamente questo dovrebbe guarirti.

    Certo, dopo averti ascoltato a lungo, magari consigliato di mangiare più sano e di fare una vita più regolare, ma questo (se paghi) lo fa anche un medico normale.

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  40. Sono 10 anni che non tocco più una medicina e con l'omeopatia unicista di Hahnemann ho curato alla perfezione una broncopolmonite, un'otite con timpano perforato, diverse cistiti con il sangue e le crisi d'asma che mi si propongono ogni anno a causa della mia allergia alle graminacee.Vogliamo dire che anche in questi casi si tratta di effetto placebo?Per carità, ognuno è libero di fare quel che vuole ma fate molta attenzione con i farmaci...ormai è tutto solamente un grande business. BUONA VITA A TUTTI

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  41. Sull'ultimo commento.

    Mi permetto di essere un po' scettico. Ho visto diverse persone curarsi con vari approcci omeopatici (incluso l'unicista) e condivido il commento di un mio amico, dopo qualche anno di cure omeopatiche: "Se non fai niente, qualche volta guarisci, qualche volta no. Se usi l'omeopatia qualche volta guarisci, qualche volta no".

    E se davvero ci fosse un'efficacia come quella indicata, il più scalcinato studio clinico mostrerebbe l'efficacia con una forza da togliere ogni dubbio. Mentre le conclusioni degli studi clinici sono che l'omeopatia non si comporta meglio del placebo per nessuna patologia. Difficile pensare il contrario, visto che si sta assumendo solo acqua (o lattulosio).

    Sugli interessi: ci sono anche per l'omeopatia, anzi, i medici omeopati non rischiano nulla, le case famaceutiche omeopatiche neppure, nessun costo di ricerca, nessun bisogno di sperimentazioni per nuovi farmaci, nessun rischio ti facciano causa.

    E come mostro in questo post, o l'eccellente lavoro di WeWee, l'alternativo e' un business sulla pelle della gente.

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  42. Il dott Gava, conosciutissimo anche per il suo interesse nei vaccini e nei danni che provocano, ha curato una polmonite, lo descrive qui:

    http://www.informasalus.it/it/articoli/broncopolmonite-guarita-omeopatia.php

    se hai/avete dei dubbi chiedi/chiedete a lui ;)

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