Per citare Galileo, "estrema temerarietà mi è parsa sempre quella di coloro che voglion far la capacità umana misura di quanto possa e sappia operar la natura, dove che, all'incontro, e' non è effetto alcuno in natura, per minimo che e' sia, all'intera cognizion del quale possano arrivar i più speculativi ingegni". Tradotto in italiano del 2000, non è possibile a nessuno, per quanto intelligente sia, arrivare a capire usando solo ragionamenti ("è ovvio sia così") qualche fenomeno naturale. O, citando Pirsig, "il vero scopo del metodo scientifico è essere sicuri che non ci immaginiamo di conoscere quel che in realtà ignoriamo". Occorre sempre affiancare i ragionamenti ad esperienza diretta, ed ogni passo del ragionamento va verificato. L'astrologia non ha mai fatto questo, quindi con tutta probabilità è completamente fuori strada, come una nave che abbia navigato per millenni in mari sconosciuti senza né carte né bussola. Probabilmente fin dalle sue basi.
Ma, alla fine, funziona? Perché in fondo è quello che conta. Un profilo psicologico ricavato da un tema natale astrologico assomiglia al profilo psicologico che si può ricavare, poniamo, da un questionario, da un'intervista condotta da uno psicologo? Diversi studi hanno affrontato il problema, in fondo al post ho raccolto una breve bibliografia, e la risposta, in breve, è "no".
Per questo tipo di studi è importante seguire alcune regole.
- occorre decidere prima che aspetto si guardi. Cosa significhi esattamente "assomigliare". Che cosa si considererebbe un successo e cosa un insuccesso. Solo così è possibile utilizzare gli strumenti della statistica. Decidere a posteriori quale dei moltissimi criteri possibili di "successo" sia quello giusto assomiglia a sparare un colpo di pistola a caso, e poi disegnare attorno al buco della pallottola il bersaglio: si fa centro sempre.
- non ha senso dire che il carattere di una persona assomiglia a quello previsto astrologicamente. Occorre stabilire un termine di paragone, un riferimento. Il carattere deve assomigliare di più di quello di un'altra persona scelta a caso, ad esempio. Meglio ancora, occorrerebbe effettuare dei test di controllo, ad esempio inserire un gruppo di persone a cui si è associato dati astrologici sbagliati, per avere un termine di confronto.
- occorre eseguire un'analisi statistica, e valutare correttamente se i risultati siano o meno significativi (non dovuti al puro caso). Questo è forse l'aspetto più semplice, ma un numero impressionante di persone ritiene un risultato "quasi significativo" una "quasi conferma" e non una smentita, come di fatto è.
- naturalmente occorre che chi esegue l'oroscopo non conosca le persone a cui questi si riferisce. E che chi ne analizza la psicologia non ne conosca elementi astrologici, cosa importante quando il profilo psicologico è compilato dalla persona stessa, che può introdurci tratti caratteristici del proprio segno. Infine che chi esegue l'analisi statistica non sappia quale siano i risultati "giusti".
Gli astrologi normalmente considerano i segni zodiacali una forma estremamente grezza di astrologia, per cui test successivi hanno analizzato anche altri aspetti, come la posizione della luna o l'ascendente, senza trovare correlazioni. King (1995) ha analizzato il tema natale completo di 69 persone, correlandolo con il test EPQ di Eysenck per l'estroversione. Non ha trovato nessuna correlazione significativa, anche se una debole correlazione era presente con l'ascendente. In questo come in altri test di questo tipo, che analizzano simultaneamente molte ipotesi, diventa importante valutare correttamente cosa si intenda per "significatività", in quanto questa è normalmente calcolata per una sola ipotesi.
Esempio di tema natale. Elementi importanti sono la posizione dei pianeti (10 più ascendente, e nodi lunari), e gli angoli tra di loro (linee colorate). In totale una trentina di elementi |
Nella seconda degli astrologi professionisti dovevano abbinare correttamente un tema natale con un profilo psicologico della stessa persona, mescolato ad altri due profili psicologici casuali. In entrambi i casi la scelta corretta è stata fatta circa una volta su 3, come ci si aspetterebbe scegliendo a caso. Nel primo caso il gruppo di controllo, curiosamente, ha indovinato il profilo astrologico (del corrispondente abbinato del gruppo "vero") molto meglio del caso, con una probabilità dell'1% di averci preso "a caso". Gli autori concludono che la cosa è compatibile con un risultato casuale, Si è però visto che i soggetti spesso non riescono ad identificare correttamente neppure il loro profilo psicologico, la cosa più probabile è che non siamo buoni giudici di noi stessi. Questo rende problematico qualsiasi studio (incluso questo, per la prima parte) in cui la bontà di un profilo ricavato dall'astrologia venga auto-valutata. E rende anche senza senso qualsiasi osservazione fatta non da psicologi professionisti sulle correlazioni tra carattere di una persona e segni zodiacali ("Tutti i capricorno che conosco sono così e così, l'astrologia funziona").
I commenti a questo studio dell'astrologo di cui parlavo nel precedente post sono sensati, mostrano una buona conoscenza della statistica, ma non "tengono". La prima osservazione riguarda la competenza degli astrologi che hanno compilato i profili e li hanno valutati. Nello studio questi sono stati scelti tra i migliori del settore, consigliati da un gruppo di consulenti astrologi. Se neppure gli astrologi professionisti riescono ad identificare i migliori nel campo diventa difficile attribuire un qualsiasi valore all'astrologia come disciplina.
La seconda è molto più tecnica, e mostra come sia difficile effettuare una corretta analisi statistica. In breve, gli astrologi dovevano scegliere, per ciascun tema natale (oroscopo), tra tre profili psicologici quello che si adattasse meglio, il secondo ed il terzo migliore. In 2 casi però l'astrologo ha fornito solo la prima scelta. Abbiamo quindi 40 prime scelte corrette su 116, e rispettivamente 46 e 28 seconde e terze scelte su 114. Il numero di terze scelte è minore di quello atteso (dovrebbero essere 38), ma entro le possibili fluttuazioni casuali. Se però sommiamo le prime e seconde scelte otteniamo 86 scelte "giuste" mentre ce se ne si aspettava solo 76,5. Applicando la distribuzione t di Student otteniamo che il risultato è statisticamente significativo, con una probabilità molto bassa di avvenire per puro caso. Quindi c'è evidentemente un problema: come è possibile che analizzando GLI STESSI DATI in due modi equivalenti otteniamo risultati così diversi? Il problema è che il test di Student non funziona in questo caso. Va applicato un test di chi quadro sull'intera distribuzione, non su un gruppo arbitrario di risultati definito come "buoni". E si ottiene una probabilità del 4% di ottenere un risultato almeno così buono per puro caso.
Ma il 4% non è un numero sufficientemente basso per sospettare che almeno un po' l'astrologia funzioni? Si ricade nel primo elemento tra quelli elencati all'inizio, devo definire PRIMA dell'esperimento cosa sia un "risultato buono". Gli astrologi si aspettavano almeno il 50% di prime scelte corrette, non un numero di seconde scelte un po' più alto del puro caso. Tutto lo studio era basato su questo assunto, si era preso un numero di volontari sufficientemente alto per distinguere tra le due ipotesi, 33% o 50% di risultati corretti. Ricompare anche il terzo criterio, si era stabilito come soglia per eventuali effetti casuali l' 1%, non il 3 o 4%. E ci si dimentica che nel corso dello studio si è controllato molte ipotesi differenti, che una qualsiasi di queste avvenga con una probabilità su 25 non è così improbabile.
Ritornando comunque al problema di fondo. Che affidabilità avrebbe una "scienza" che riuscisse a indovinare, dopo lunghi e laboriosi calcoli , interpretazioni di decine di elementi, qual è il carattere che NON appartiene ad una persona, su tre forniti, un 10% di volte in più rispetto a tirare a caso, ma non riuscisse neppure a dirci quale dei due rimanenti sia quello giusto? E soprattutto con questa accuratezza come sarebbe stato possibile sviluppare una scienza, senza poter verificare se queste osservazioni siano o meno corrette, visto che quasi sempre non lo sono e nessuno lo ha mai notato?
Bibliografia
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2 commenti:
L' astrologia "funziona", vediamo di non negare la realtà.
Il "funzionamento" è di tipo economico, non come pensavano Tycho e Keplero, credendoci fermamente, di tipo pratico, ma come esemplificato dal Galilei facendo degli oroscopi, senza crederci,e riscuotendo però il dovuto compenso (se non sbaglio esistono documenti storici che lo provano e suoi scritti in cui non si vergogna più di tanto degli imbrogli effettuati).
In soldoni finchè esisteranno persone disposte a spendere per farsi fare un oroscopo, l' astrologia continuerà a "funzionare".
I enjoyed this post thanks for sharing.
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