Mettendo in ordine vecchie carte, ho trovato questo documento di 2 pagine, in cui l'allora direttore dell'Osservatorio di Arcetri , Guglielmo Righini, viene messo al corrente delle caratteristiche, e dei costi, per l'acquisto di un megacomputer.
Correva l'anno 1965. Le università di Bologna e di Firenze avevano bisogno di un nuovo computer, e ci informò di quanto costava un Univac 1107, uno dei più grossi computer dell'epoca (che ispirò il famoso Multivac di Isaac Asimov). Ho trovato questa pagina che descrive quello all'opera al CASE Institute a Cleveland.
Veniamo così a sapere, dalla lettera a Righini, che un computer con CPU da 660 kHz, RAM da 256 kbyte (una parola era lunga circa 4 byte), hard disk da quasi 4 Mbyte costava 650 milioni dell'epoca. Difficile rapportarlo ad oggi, ma con gli indici ISTAT si arriva a circa 9 milioni di euro.
Non so se il computer sia stato effettivamente acquistato, e per quanti anni sia servito allo scopo. Ho cominciato a utilizzare computer quando sono arrivato all'università, nel 1977, e l'IBM 370 era una macchina completamente diversa, capace di sostenere un centinaio di utenti interattivi, con 64 megabyte di memoria indirizzabile, dischi "veri" in cui tenere i tuoi programmi. Ho usato anche le schede e i nastri di carta, questi ultimi per un vecchio HP con 16 kbyte di RAM, che costava abbastanza poco da essere alla portata di un istituto di ricerca. E poi i primi microprocessori, il mondo che cambiava sempre più veloce.
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1 commento:
sbaglio o si parla quasi dell'epoca in cui per "bug" si intendeva davvero che un baco aveva fatto il bozzolo da qualche parte nel computer?
Sarebbe interessante sapere se quel computer sia mai stato acquistato e per quali lavori sia stato utilizzato...
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