martedì 10 settembre 2013

Motorini e batterie: 140 km con un litro


Ho da diversi anni un motorino elettrico, un vecchio Lepton, che ho retrofittato 5 anni fa con batterie a litio-polimeri. Ne ho parlato qui, e dopo due anni ho descritto come sono invecchiate le batterie. Di molto poco, contrariamente a quelle del mio portatile. Un anno fa il motorino, che ormai aveva 11 anni, non avrebbe passato la revisione, e ho deciso di rottamarlo. Ho acquistato da un amico un motorino identico, con le batterie al piombo ormai andate (si trovano nel mercato dell'usato a 2-300 euro, ho speso di più per re-immatricolarlo, revisionarlo e per qualche piccola manutenzione), e ho "travasato" le mie batterie su di questo.

Adesso ho rimisurato la scarica delle batterie, ormai a 26 mila km (circa 450 cicli completi di carica e scarica). Siccome nei primi tre anni le batterie avevano perso un 3% della carica, mi aspettavo qualcosa di simile. Con mia sorpresa le prestazioni sono rimaste identiche a 3 anni fa; non avendole scaricate a fondo non so esattamente quanto sia il degrado, ma direi sotto l'1%. Qui sotto il nuovo grafico: i punti rossi (3 anni fa) e blu (oggi) sono praticamente sovrapposti, mentre entrambi sono spostati di un 3% per allinearli ai punti verdi, della curva di scarica originale delle batterie nuove.
Curva di scarica, originale (verde), dopo 2 anni (rossa), e dopo 5 anni (blu). Le curve continue sono quelle date dal produttore, per varie velocità di scarica

Il nuovo motorino ha anche consumi decisamente minori. Il vecchio faceva circa 1.5 km per ampere-ora. Sono 45-50 km con un "pieno", cioè 1,8 kWh, 40¢, e meno di mezzo litro di petrolio bruciato in una centrale elettrica. L'attuale, evidentemente migliorato in motore ed elettronica, sfiora i 2 km/Ah, e quindi supera agevolmente i 60 km di autonomia. Sono circa 140 km con un litro (di petrolio o equivalente in centrale elettrica) Considerato che entrambi facevano circa 40 km con le batterie di serie mi ritrovo nella piacevole situazione di trovarmi un mezzo che migliora invecchiando.

Ho anche un pannello fotovoltaico, che uso per questo computer, il modem, e la lampada da tavolo, con una batteria tampone per accumulo. Fino a due settimane fa usavo una batteria a piombo da autotrazione, 100 Ah, ma spesso, soprattutto se avevo qualche giorno di nuvolo, mi ritrovavo con la batteria a terra. Ho provato anche qui a sostituire il tutto con 4 celle al LiFePO4, 70 Ah (meno di un kWh), e in due settimane anche di uso intenso del computer non le ho mai viste fare una piega. Spero mi durino come quelle del Lepton.

domenica 1 settembre 2013

Il paradosso del banchiere e le scie chimiche

Il mio articolo sul banchiere nell'isola ha suscitato una reazione direi livida da parte del blog "sporchi banchieri". la mia sarebbe ignoranza, stupidità, o forse qualcos'altro. Probabilmente il solito assegno mensile di 6000 euro signoraggiati in aggiunta a quello per le scie chimiche, quello per l'elettrosmog e quello dei petrolieri. Se tutti quelli di cui sarei al soldo mi pagassero davvero non starei qui ma alle Bahamas.

Non ha molto senso andare a rintuzzare punto per punto il post. Vale una nota teoria per cui è molto più facile scrivere cavolate che confutarle, per cui se ti metti su quel terreno perdi in partenza. Provo a commentare solo alcune delle critiche, essenzialmente perché sono un buono spunto sia per approfondire un po' che per mostrare il modo di ragionare di alcune persone.

Colpisce innanzitutto il tono. Non si attaccano le idee ma la persona. Io sarei ipocrita, paternalista, paraculista, mi pongo ad un livello superiore, e ovviamente sono legato al CICAP. Non ho capito se i miei rapporti con Banca Etica siano visti come paraculismo o legami a poteri forti. Tra l'altro mai che becchino correttamente il mio cognome, che comunque verrà storpiato a spregio nell'articolo.

Mi si accusa di vedere grosse responsabilità delle banche anche nella crisi attuale, ma non dire quali. Ma c'è chi lo fa molto meglio di me. Rimando al sito "Non con i miei soldi" per una introduzione divertente. Consiglio, per chi ha l'occasione, lo spettacolo "Pop economy". Se volete una trattazione fatta bene, documentata, con riferimenti, ma senza svolazzi signoraggisti, consiglio il libro di Andrea Banranes "Finanza per indignati". Come affrontare questi problemi? Se lo sapessi avrei in mano il Nobel per l'economia, ma qualcosa si può fare da subito. Scegliete una banca di cui sapete come usi i vostri soldi, nell'economia reale e non nella finanza speculativa. Lavorate in una delle iniziative di finanza dal basso, nei Git di Banca Etica, nelle MAG.

Secondo il blog, se gli Stati stampassero direttamente la propria moneta non ci sarebbe debito pubblico. Onestamente non ne capisco il motivo. Se si usa la stampa di moneta per coprire il debito (l'eccesso di spesa pubblica rispetto alle entrate dello Stato), siamo esattamente nella situazione che indicavo io come soluzione "signoraggista": coprire il debito con emissione di moneta. Se invece si afferma che è l'emissione di moneta a creare il debito pubblico, questo è falso, uno Stato può benissimo avere i conti in pari, non avere debito pubblico, e la moneta bancaria venir emessa comunque. Generando pure un reddito per lo Stato (come lo genera oggi).

E passiamo alla sostanza del mio post. I signoraggisti (coloro che pensano che le banche centrali si intaschino il valore dei soldi stampati, come fa un falsario) ritengono che emettere moneta a debito non solo crei il debito pubblico, ma produca un debito impossibile da esigere. Se infatti emetto 1000 euro e ne pretendo 1000 più gli interessi, da dove saltano fuori i soldi per gli interessi? E fanno l'esempio di un'isola, con 100 abitanti, in cui un banchiere emette moneta prestando 1000 euro a ciascun abitante. A fine anno occorre rendere 101 mila euro ma sull'isola ce ne sono solo 100 mila. E quindi il banchiere piano piano si accaparra l'isola intera. Io mostro che quei soldi in più vengono dallo stipendio del banchiere, che per mangiare, alloggiare ecc. li reimmette nell'economia.

Per non far tornare i conti, i nostri si chiedono come sia possibile che un banchiere si presti dei soldi. Qui i casi sono due: o il banchiere è un isolano come gli altri, e quindi ha diritto anche lui, come tutti, ai 1000 euro, ma deve pagare gli interessi, oppure semplicemente si stampa i 1000 euro senza interessi e se li versa a sè stesso come stipendio, ma per far tornare la sua contabilità deve comunque distruggerli a fine anno, come per gli altri soldi emessi. Le banche centrali distruggono TUTTI i soldi emessi e poi ritirati, e li contabilizzano TUTTI, anche gli stipendi ai dipendenti. Comunque certo, conosco banchieri che si prestano i soldi. E alla fine dell'anno pagano gli interessi, come tutti.

Il banchiere con 1000 euro nel mio esempio comunque non ci campa, nessuno campa un anno con 1000 euro. Sull'isola della storia ci sono troppo poche persone, e un banchiere non ha abbastanza lavoro solo curando l'emissione di moneta, per cui, al contrario dei banchieri veri, deve mettersi a zappare l'orto e vender pomodori. Ma l'esempio serve per capire la differenza tra circolante e denaro utilizzato nell'anno. Se prendessi tutto il denaro in circolazione e lo facessi spendere alle persone distruggendolo subito dopo, durerebbe circa un mese. Nessuno degli abitanti dell'isola campa con quei soldi, tutti devono anche lavorare per guadagnarne altri, quindi deve farlo anche il banchiere. Ma da dove derivano tutti questi soldi, se nell'isola ci sono solo 1000 euro a testa? È il solito problema, i soldi girano, quindi gli scambi effettuati in un anno, o i soldi che ciascuno guadagna e spende in un anno, sono ben più dei 1000 euro a testa che esistono nell'isola. Stiamo confrontando un capitale con un flusso di cassa.

Io "insinuerei implicitamente" che il banchiere spende i suoi 1000 euro per vivere. No, lo affermo esplicitamente più volte. Il motivo per cui i soldi in più ci solo è che gli interessi guadagnati dalla banca finiscono da qualche parte: ad esempio negli stipendi dei dipendenti, che a loro volta li reimmettono in circolo nell'economia. Non spariscono misteriosamente, e quindi i poveri debitori devono crearli dal nulla, cosa impossibile, e reindebitarsi in una spirale senza fine. Le spirali debitorie esistono, vedi l'attuale problema dei debiti sovrani, ma dipendono dal fatto che si continua a spendere più di quanto si guadagni, posticipando il pagamento ad un futuro indefinito.

Cosa succede sull'isola alla fine dell'anno? I 1000 euro a testa ci sono. I 1000 euro in più per pagare gli interessi ci sono. Ciascun isolano ha speso e guadagnato probabilmente in media 12 mila euro, e si ritrova in tasca 1010 euro. Nella versione 1 della soluzione il banchiere se ne trova in tasca solo 10, lui sa che a fine anno riceve lo stipendio di 1000 euro e ha potuto spendere un po' di più. Nella versione 2 lui non se ne ritrova in tasca nessuno, ha speso tutto il suo stipendio. È un privilegiato, perché a differenza degli altri ha avuto lo stipendio a inizio anno e non ha avuto bisogno del prestito. Ma la sostanza della storia non cambia, ciascun isolano rende 1010 euro. Con i 10 euro in più si paga lo stipendio al banchiere. Fine della storia, e del paradosso.

Infine siamo alle solite. Se quella dei slgnoraggio è una bufala, perché perder tempo a sbufalarla? Non serve perder tempo a criticarla, anzi, si va a romper le scatole a chi esercita il suo sacrosanto diritto di opinione. Ma proviamo a rigirare, se le mie sono bufale, perché il signoraggista perde tempo ad insultarmi? Esiste una strana teoria della libertà di espressione: ciascuno è libero di sostenere quel che gli pare,ma gli altri non sono liberi di criticarlo, se lo fanno è perché hanno un'agenda segreta, o semplicemente perché sono stronzi. Non perché ha torto. Anzi, se lo criticano evidentemente non ha torto, mica si critica chi dice fesserie, si critica solo chi dice cose sensate, e naturalmente sempre con malizia e secondi fini.

La tesi richiama in effetti la teoria della montagna di guano. Ma siccome la partita doppia è una sconosciuta per la maggior parte delle persone l'idea dei banchieri che si intascano i nostri soldi (nel senso di quelli che abbiamo attualmente nel portafoglio) nel momento stesso in cui li producono ha un certo appeal. Confesso che la prima volta che, da ignorante di economia l'ho sentita non l'ho identificata subito come cavolata, e ho dovuto studiare un po' per capire dove fosse il baco. Quando la vedi riemergere nei programmi di alcuni partiti "innovativi" poi ti preoccupi, e questi dovrebbero decidere le politiche economiche italiane? Un po' come le scie chimiche, se a parlarne sono quattro pazzi lasci perdere, se ti arrivano le petizioni alla Camera e le lettere minatorie a casa, senti un brivido per la schiena. Perché il futuro potrebbe essere quello descritto qui. Quindi mi sembra utile condividere i miei ragionamenti sul perché sono "bullshit".


E a proposito di scie chimiche, il simpatico signoraggista si svela alla fine, citando una vecchia discussione. Io sostengo che un aereo a 10 km di quota si vede benissimo, ed in un vecchio post ho messo come prova una foto di un aereo contro la Luna. Se l'aereo è grande metà della Luna piena, e metà Luna ad occhio nudo si vede bene, anche l'aereo si vedrà. Ma, ribatte il nostro, la foto è stata scattata con un teleobiettivo. Evidentemente occorre rivedere un po' un vecchio detto: quando il saggio indica la Luna, lo sciocco vede il teleobiettivo.