Visualizzazione post con etichetta MEG. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta MEG. Mostra tutti i post

domenica 1 aprile 2012

Energie rinnovabili ed energie immaginarie

Mi sono di recente associato ad una cooperativa di produzione e consumo di energie elettrica rinnovabile. Come ho scritto in precedenza io non posso mettermi un impianto fotovoltaico sul tetto, in quanto in un condominio la mia quota di tetto non basta. Ho dovuto accontentarmi di un piccolo pannello, con cui produco l'energia che sto usando ora per scrivere questo post. Non sono il solo con questo problema, ed in Piemonte un gruppo di persone ha deciso di associarsi in una cooperativa, e costruire un bell'impianto comune in un tetto libero (qui sopra un loro impianto da 50 KWp sul tetto di una scuola). I soldi dell'energia prodotta vengono divisi tra i soci e, grazie ad un accordo con una società di distribuzione, puoi acquistare quell'energia per casa tua.

Di recente la cooperativa si è allargata anche in Toscana, si sta cercando di costruire un impianto a Calenzano, ho quindi cominciato a seguire le discussioni, e sono stato ad un incontro pubblico. E ho visto il lato oscuro che minaccia sempre queste iniziative. Preciso subito che i responsabili della cooperativa mi sembrano ben vaccinati, per cui non mi preoccupo molto, per ora. E quanto racconto non è assolutamente una critica a loro, è un problema generale.

In ogni gruppo che parli di ecologia, energia, fonti rinnovabili ci sono sempre persone che cominciano a parlare di soluzioni miracolose, apparecchi che producono energia a costo zero, osteggiati dai soliti potenti, multinazionali del petrolio, industrie automobilistiche, ecc. Inventori misconosciuti, che ovviamente han dimostrato la validità del loro prodotto in test condotti davanti a testimoni affidabili (ma mai da centri dotati di adeguata strumentazione con regolari pubblicazioni).

Ultimamente spopola l'E-Cat di Rossi, che confermo, dopo essermi sciroppato tutte le "prove", non ha mai dimostrato di funzionare in modo convincente. Non ne parlo, visto che lo ha già fatto abbondantemente Ugo Bardi in una serie di post che demoliscono completamente la faccenda. O la semplice considerazione che, con le norme attuali, un apparecchio che produca energia da reazioni nucleari non verrebbe mai omologato per usi domestici.

Ma la zoologia di queste cose è molto più vasta. Provo ad elencarne qualche esemplare, senza pretese di essere esaustivo.

Comincio dall'ossidrogeno, nella versione seria una miscela di ossigeno ed idrogeno utile per fare saldature a fiamma ossidrica. Nella versione presentataci entusiasticamente giovedì scorso si tratta di mettere acqua nella benzina. Ah, funzionerebbe anche senza benzina, ma il furbo inventore usa comunque un 20% di benzina per imbrogliare i petrolieri, che altrimenti lo farebbero fuori. L'acqua, nel cilindro del motore, si decompone in idrogeno ed ossigeno, che si sa è una miscela tremendamente energetica. Anche qui, il buon Bardi ha pensato di debunkarla. Ma la lobby delle batterie al litio (è la prima volta che ne sentivo parlare) insabbia tutto.

Sempre dalla mailing list di Retenergie ho trovato queste pasticche magiche. Le metti nel serbatoio assieme alla benzina e il motore rende il 15% in più, emettendo il 75% in meno di inquinanti. Bastasse un po' di additivo magico e le compagnie petrolifere farebbero a gara a venderti la benzina additivata. Ovviamente non esistono misure di queste miracolose prestazioni, solo un certificato tedesco che in pratica ti autorizza a mettere (a tuo rischio) le pasticche nel serbatoio.


E poi c'è tutto il lungo elenco delle solite cose, di cui ho parlato in un precedente post. L'idrino ed il Magnegas di Santilli. Il MEG, di cui ho parlato qui, ed un sacco di motori magnetici, affari pieni di calamite che riescono a respingersi sempre, in un circolo chiuso, facendo girare vorticosamente un rotore. Te li vendono (come del resto ti vendono la Torre di Pisa), "satisfaction guaranteed", e te li fanno pure vedere su Youtube.

A quanto pare non riusciamo ad affrontare in modo razionale una situazione spiacevole. L'energia costa sempre di più, ce ne accorgiamo direttamente quando facciamo il pieno o paghiamo la bolletta, indirettamente quando facciamo la spesa (un piatto di spaghetti "contiene" mezzo bicchiere di petrolio, tra fertilizzanti, trattore, lavorazione e camion per trasportarlo, un televisore anche 100 litri). E allora, per non pensare che forse in un futuro vicino l'energia non potremo più permettercela, con tutto quanto questo comporta, fuggiamo. La maggior parte all'indietro: neghiamo quel che succede, è tutta colpa di petrolieri, della speculazione, o degli incentivi al fotovoltaico (che invece ci fan risparmiare, sulla bolletta, grazie al meccanismo del peak shaving). Ma presto tutto tornerà come prima, è solo un incidente passeggero.

Altri invece fuggono in avanti, verso la soluzione magica che risolverà tutto, grazie ad un miracolo che è dietro l'angolo, basta crederci (e non credere a quei pallosi fisici che pretendono PROVE) e raccoglierlo.

Il problema è che entrambi questi atteggiamenti finiscono per impedirci di vedere il vero problema, e le vere soluzioni (almeno per attenuare la botta). Alla conferenza di retenergie si è perso mezz'ora a sentir parlare di ossidrogeno, e poi serve un'altra mezz'ora per spiegare a chi non ne ha gli strumenti perché si tratti di una cavolata, quando si poteva usare quel tempo per cercare di capire come risolvere i problemi burocratici alla realizzazione dell'impianto di Calenzano. Si rischia che, se queste cose prendono piede, delle esperienze serie buttino i pochi soldi che si riesce a raccogliere in bufale. Ma soprattutto finiscono per indicare come bersagli proprio le soluzioni vere: l'accumulo di energia (problema fondamentale delle rinnovabili) diventa "la lobby degli accumulatori". Chi sbufala l'E-Cat un "venduto al sistema", che per due euro sparge menzogne sui "ricercatori indipendenti". Ovviamente se non credi a queste cose sei parte del complotto, e chi non ci crede è in primis chi si occupa del problema.

Lo stesso succede con i cambiamenti climatici. Viviamo quest'anno una siccità drammatica, speriamo nelle piogge di Aprile ma qui in Toscana servirebbero 50 giorni di pioggia continua per ripristinare le scorte idriche. Quel che paventa da anni chi studia il riscaldamento globale. Ma no, non è possibile, si tratta sicuramente di un caso, di un anno particolarmente sfortunato. Oppure delle famigerate scie chimiche, come raccontavano venerdì a Controradio. In ogni caso i climatologi, o i tecnici dell'ARPAT, sono i primi a finire (per ora metaforicamente) sul rogo. Ma ne parlo la prossima volta.

martedì 9 febbraio 2010

Energie perdute

Occupandomi a tempo perso di energie rinnovabili, ricevo le segnalazioni più strampalate. E come succede al mio amico Ugo Bardi, finisce che ci perdo pure del tempo a capire cosa siano.

È incredibile quanta gente si lasci affascinare dal mito del moto perpetuo: energia gratis, per tutti, solo il complotto della cattive industrie petrolifere impedisce il giusto riconoscimento di queste mirabili invenzioni.

Si parte dai casi clinici, di persone che non hanno capito come funzioni il principio di Archimede e sulla loro strampalata interpretazione inventano un curioso marchingegno. Ovviamente mai costruito.

Ci sono i "generatori superunitari", (il più famoso è il MEG) che producono più energia elettrica di quella che ci immetti. Ma curiosamente non è possibile collegare l'uscita all'ingresso, e produre energia senza immettergliene.

Poi ci sono i motori magnetici, in cui una ingegnosa combinazione di magneti mette in moto perpetuo una ruota. Li affittano pure, a costi non elevatissimi, sarei curioso di vederne uno in funzione. Ma non ho voglia di scoprire io dove stia la fregatura, sborsando di tasca mia un anticipo di alcune decine di migliaia di euro, visto che è esattamente come una ingegnosa combinazione di contrappesi che tiene sempre in movimento una ruota.

Per un po' di tempo si è molto parlato di un motore perpetuo inventato dal sig. Steorn, che ha una rispettabile ditta di apparecchiature elettriche in Irlanda. Il nostro sembra sinceramente convinto della sua idea, al punto che ha assoldato un discreto numero di specialisti, professori universitari e ricercatori del campo, per certificare la sua invenzione. Dopo un primo colossale fiasco, e dopo 3 anni di tentativi da parte sua, il team si è sciolto, decretando che non c'era nulla da dimostrare e ulteriori tentativi erano solo una perdita di tempo. Ma lui fa vedere un piccolo motore che gira azionato da una batteria ricaricabile. Non ha mai funzionato per più di qualche ora di fila.

Poi ci sono le idee di Santilli e del suo miracoloso Magnegas. A noi comuni mortali sembra normale miscela di idrogeno e CO, che brucia restituendo se va bene un 70-80% dell'energia servita a produrlo, ma secondo gli inventori ha proprietà quasi miracolose che derivano dalla nuova fisica adronica. C'è il Brown Gas, parente povero, che in teoria è una miscela di idrogeno ed ossigeno (esplosiva) ma per chi o propone sarebbe pure in grado di eliminare la radioattività. Insomma un misto di cose anche sensate (l'idrogeno come combustibile non è una novità) e di idee strampalate.

C'è l'idrino della BlackLight Power, un'industria messa in piedi da un tizio che sostiene di riuscire ad estrarre energia dall'idrogeno nel suo stato fondamentale, portandolo ad uno stato ad energia più bassa. Non si capisce come mai l'idrogeno presente nel cosmo, dopo 13 miliardi di anni, non ci sia andato da solo, in questo fantomatico stato. É riuscito a farsi finanziare l'idea con 60 milioni di dollari.

Ma non ne parlerei qui se non fosse che la Regione Lazio ha sponsorizzato una grande mostra di tutti questi meravigliosi sistemi per fare a meno delle noiose energie "convenzionali", combustibili fossili o rinnovabili che siano. Be', scorrendo la lista si trova anche qualcosa di sensato, ma alla fine sono riusciti a raccogliere il peggio del peggio, dopo l'amorevole introduzione dell'On.Claudio Bucci, presidente della commissione Ambiente Regione Lazio.

Mi raccomando, non trattenete il fiato nell'attesa che funzionino.