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sabato 1 ottobre 2011

Si paga a modiche rate

Faccio parte di una associazione ricreativa, in cui nessuno ci guadagna e per cui pago una modesta quota fissa annuale che serve a coprire le spese fisse, tipo l'affitto della sala. Poi uno partecipa come e quando vuole. La cosa ha suscitato qualche malcontento, perché alcune persone non riescono a tirare fuori la cifra tutta in una volta. Uno, spiegando la sua situazione, ha raccontato che è abbonato a Sky, ma non potrebbe permetterselo se dovesse tirare fuori i 200 euro l'anno tutti inseme.

La cosa mi ha (non troppo) sorpreso, se una persona con un bilancio familiare non riesce a tirar fuori 200 euro l'anno in una sola rata vuol dire che non ha 200 euro da parte, e allora sarebbe il caso che non si abboni a Sky (o a qualcos'altro, se Sky per lui è importante), la prima modesta tegola che gli capita si ritrova in rosso, e ben che vada paga uno sproposito di interessi passivi.

I risultati purtroppo li vedo da un altro lato, quello del microcredito. Buona parte dei clienti del microcredito sono persone che si sono ritrovate in rosso per accumuli di piccoli prestiti, e tante piccole rate fanno una rata grossa. E una parte del lavoro di accompagnamento sta nell'insegnare a gestire queste cose.

Ma anche da un punto strettamente economico è un controsenso. Innanzitutto pagando in un'unica rata di solito ti fan un po' di sconto, e poi ogni pagamento ha un costo, anche minimo: mettiamo sia un euro per pagamento ti ritrovi comunque a fine anno ad aver pagato almeno una decina di euro in meno. E il potersi permetterlo dipende da un bilancio tra quel che guadagni e quel che spendi, che non dipende dal pagare in un'unica rata. Io tengo un bilancio di tutto quel che spendo, e alla fine dell'anno vedo se il conto in banca (o sotto il materasso, se non mi piacciono le banche) è aumentato o diminuito, cerco di capire perché, e ne tiro le conseguenze.

Comperare a credito ha senso in molti casi: se devo acquistare un'auto, o una casa, di solito non posso aspettare i 5, o 20 anni che mi servirebbero a metter via il capitale necessario. Se poi devo mettere in piedi un'attività se non chiedo un prestito non posso partire, e quindi mettere via i soldi che mi servirebbero. Ma è un servizio che pago, salato. Se ne posso fare a meno è sicuramente meglio. I mutui sulle case sono una spada di Damocle sulla testa della gente, chi ha un mutuo trentennale quando incontra chi parla di uscire dall'euro gli sputi immediatamente negli occhi, con una conseguente inflazione al 10% (se va bene) la rata del mutuo triplicherebbe. E quindi pagare a rate il televisore 37 pollici, le vacanze alle Maldive, il pranzo di nozze o Sky singifica pagare molto più care delle cose che non ci servono subito. Saltiamo le vacanze un anno, mettiamo via quei soldi, e l'anno prossimo alle Maldive ci andiamo con il 10% di sconto (il costo del finanziamento che non abbiamo usato).

Lo so, il mondo oggi non funziona così. La gente non arriva al 27. Ma ogni volta che comperiamo qualcosa a rate significa che non possiamo permettercelo, non ora almeno. Se non posso permettermi di far studiare i figli, di comperare da mangiare al supermercato, posso essere costretto a chiedere prestiti, ma forse per Sky non è il caso. Ed è pure vero che per molte persone il "poterselo permettere" si confronta solo con quel che hai nel portafogli ora, se hai 20 euro vuol dire che puoi permetterti qualsiasi cosa che costa 20 euro, anche 20 euro a rata, anche se magari a fine anno sono 240 o se non ti avanza niente da parte. E finché il portafogli non è vuoto, puoi continuare a spendere. Ma il mio amico di Sky è laureato, sa fare i conti, e in fondo i nostri nonni ci arrivavano.

E poi se non spendi chi produce non vende. L'economia non gira. L'80% dei soldi che girano sono soldi prestati da qualcuno a qualcun altro, crediti al consumo o alla produzione, anticipi fatture, mutui, eccetera. Sono problemi grossi. Ma è una forma di economia malata, e magari provo a parlarne un'altra volta.