venerdì 3 ottobre 2008

Ancora bici

Stamane, nel prendere la bici alla rastrelliera in piazza Elia Dalla Costa, ho trovato le solite auto parcheggiate davanti. Oltre metà rastrelliera è inservibile, e quel po' che resta richiede acrobazie per mettere e togliere la bici.

Casualmente, per lavori al semaforo, erano presenti due vigili. Ne ho quindi fermato uno e ho fatto presente la situazione. "Parcheggi in un'altra rastrelliera". "Si', ma a me se la lego male la bici la portate via" "Ha ragione, ma che vuole che faccia..."

Insomma, in soldoni le auto hanno diritto a parcheggiare, impunite, nelle rastrelliere per bici.

Comunque ho seguito il consiglio, e sono andato alla rastrelliera sotto casa mia. Eccola. In effetti un posto ci sarebbe, ma...




Aggiornamento al 6 Ottobre: Mi scrive la presidente dell'associazione Città Ciclabile, comunicandomi che ha inoltrato la mia segnalazione all'Assessore e al Comandante dei Vigili Urbani.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

aihme le bici che dovrebbero essere il futuro sono sempre più osteggiate...

Anonimo ha detto...

Siccome non ho preso la patente (e a passare su viale Lavagnini tutti i giorni col traffico non è che mi aumenta la voglia di prenderla) mi sposto principalmente con l'autobus. La bicicletta la uso più in modo "stagionale" e in effetti, vedo che le rastrelliere sono poche, scomode e di solito così affollate da richiedere che le biciclette siano accatastate, il che non incentiva a spostarsi pedalando.
Fortunatamente il trasporto pubblico non è così orrendo come lo si dipinge: ha il vantaggio di sviluppare la pazienza dell'utente!

Anonimo ha detto...

Quello che emerge è la deificazione dell'auto: i vigili non han fatto nulla per far rispettare l'accesso delle bici alle rastrelliere.

L'altro giorno per strada ho ascoltato il dialogo tra due amici; uno di questi diceva: "ti dico la verità tengo più a questa macchina che a mia moglie" !!!

Sono decenni di esaltazione della
(in)civiltà dell'auto ed i risultatti sono anche questi.

Silvano Molfese

markogts ha detto...

Forza! Pian pianino, complice anche la benzina a prezzi "sostenibili" (nel senso che comincia a rispecchiare il suo costo di sostenibilità ambientale) qualcuno si sta stufando delle auto. Lo vedo sul blog di quattroruote, ad esempio. Però resta ancora una cultura di base per cui l'auto è "l'unico mezzo" esistente al mondo. Cultura che va combattuta, senza guerre di religione, ovviamente.

PS Desolanti le reazioni dei vigili.

Hanmar ha detto...

Dovevi prendere le loro matricole e fare un esposto per omissione d'atti d'ufficio per non aver multato e fatto rimuovere le auto.

Saluti
Hanmar

Gianni Comoretto ha detto...

@stefano: i mezzi pubblici a Firenze sono una pena. Io abito a 5 km dalla stazione, ma con il bus ci metto da 40 a 60 minuti. A piedi più o meno lo stesso.
Il motivo? per risparmiare, le linee seguono percorsi tortuosissimi, dopo un quarto d'ora spesso ripassi vicino a dove eri già passato, così si raccolgono più clienti....

In bici me la cavo decisamente meglio. Sono attrezzato per il maltempo (che anche aspettando il bus non è il massimo) e tengo i 20 di media in piano. Se devo salire in collina (lavoro a 130 metri sopra la quota dell'Arno) comunque in bici ci metto meno che con il 13, che per fare 3 km ci mette da 30 a 60 minuti (a seconda di quanto aspetti).

@Hanmar: credo poco al costringere una persona a fare ciò che culturalmente ritiene una mia fissazione. Occorre cambiare la cultura. Allora probabilmente è meglio, come ho fatto, coinvolgere le associazioni ciclistiche fiorentine (ce n'è due, in concorrenza, ottimo esempio di litigiosità toscana :-) ) per un bell'esposto al comando dei Vigili. Magari non serve lo stesso , ma più che un reclamo isolato di un ciclista fissato ad un povero vigile.