lunedì 11 gennaio 2010

Falsificabilità

Il 29 dicembre il vicepresidente del CNR De Mattei (di cui ho già parlato qui) ha scritto un lungo articolo su "Il Foglio", in cui sostiene che ogni tentativo di conciliare darwinismo e religione è una malattia dello spirito. Un cedimento di fronte al nemico, un tentativo di placare gli avversari del cristianesimo offrendo loro un contentino.

De Mattei dimostra in questo modo (e in tutte le argomentazioni che seguono) di non capire assolutamente nulla di cosa sia la scienza. Chi cerca di conciliare scienza e teologia lo fa semplicemente perché l'evoluzione è vera, come è vero che la Terra giri intorno al Sole, non perché suona demodé non farlo. Gli astronomi che rileggono il "Fermati o Sole" o la cosmogonia ebraica contenuta nella Bibbia come qualcosa da non prendere alla lettera non stanno facendo concessioni, stanno solo prendendo atto di un dato di fatto. Le concessioni le ha fatte Galileo quando ha abiurato.

Che De Mattei non capisca le scienze si vede anche da quanto poco conosca l'evoluzionismo. Dice che questa teoria non è riuscita a portare prove, ma si guarda bene da discutere le prove che convincono la stragrande maggioranza dei biologi (cattolici o meno). Afferma che l'evoluzionismo richiederebbe la presenza di specie "imperfette", ma è proprio il contrario: ogni specie si adatta alle condizioni in cui vive, e non c'è una direzione dell'evoluzione verso una ipotetica perfezione, noi non siamo né l'ultima specie, né la "migliore" (se non dal nostro particolare punto di vista). Ribadisce che le specie sono fisse, quando tutte le evidenze mostrano il contrario.

Sostiene che il darwinismo non spiega l'origine della vita, apparentemente senza sapere che non tenta neppure di farlo. Non sappiamo se i meccanismi evolutivi funzionassero all'emergere della vita perché semplicemente non sappiamo come la vita sia nata. Abbiamo alcune teorie, sappiamo alcune cose, nessuno o quasi oggi dubita che la vita sia sorta per processi naturali, ma ammettiamo la nostra ignoranza a riguardo. Se qualcuno vuol riempire l'ignoranza con un intervento diretto divino, libero di farlo, salvo dover far marcia indietro quando questi meccanismi verranno scoperti. In ogni caso non può farlo uno scienziato che deve continuare a cercare, non dar per certi meccanismi ad hoc non dimostrati, e smettere quindi di indagare.

Sostiene poi che l'evoluzionismo non spiega la nascita dell'intelligenza, dell'uomo pensante. Ignorando evidentemente che esiste la psicologia evolutiva. Chiaro che esistono differenze tra la nostra capacità di rappresentazione del mondo e quella di altri animali, inclusa la capacità di vedere le conseguenze dei nostri atti in modo abbastanza preciso da consentirci una responsabilità morale. Ma l'enorme aumento delle nostre capacità cognitive non è difficile da spiegare in termini evolutivi. Anzi, sarebbero difficili da spiegare le tantissime somiglianze del nostro modo di ragionare con quello degli altri mammiferi, inclusi tutti i relativi difetti, senza far ricorso all'evoluzione.

De Mattei continua dicendo che "per salvare la cosmogonia evoluzionista i teo-darwinisti sono costretti a negare frontalmente ... San Paolo" quando afferma che discendiamo tutti da una sola coppia., come poi ribadito dal Concilio di Trento. A parte che la stessa Bibbia parla di altri uomini coevi ad Adamo ed Eva (la Genesi raccoglie diverse fonti, senza preoccuparsi troppo della coerenza interna, e i miti della creazione spesso parlano della creazione della propria etnia, senza preoccuparsi degli altri popoli), il punto è che sappiamo che la "prima coppia" non è mai esistita. Non è possibile creare una popolazione da una sola coppia, il pool genetico è troppo ristretto, e dovremmo ipotizzare che una mutazione in grado di darci di colpo la nostra "umanità" sia avvenuta simultaneamente in due individui, maschio e femmina, che questi si siano incontrati e fatto figli insieme.

Quel che sappiamo invece è che i nostri antenati hanno acquistato gradatamente le caratteristiche che ci rendono umani, e che le nuove specie si differenziano in gruppi che evolvono insieme, non come singoli individui. Non c'è stato un momento in cui gli ominidi sono diventati uomini, e per quanto i dati genetici indichino che l'Homo Sapiens è nato come un piccolo gruppo, si parla comunque di decine di individui.

Questo, come nota De Mattei, pone problemi per la dottrina del peccato originale. Che mi sembra uno dei temi più interessanti del cristianesimo, il male che ci portiamo dietro perché siamo comunque corresponsabili dell'umanità, non possiamo tirarci fuori da quel che han fatto i nostri predecessori. Il male che ci circonda ci condiziona, ci entra nelle ossa, richiede eroismo per essere diversi. Anche se Dio non esistesse, il peccato originale è qualcosa che è presente pesantemente nella storia, dell'umanità e di ciascuno di noi. Il mito lo attribuisce ad un atto specifico di un uomo specifico, ma magari fosse così, sarebbe molto più facile liberarcene. Purtroppo non ho la capacità di affrontare questi temi in modo non banale, ma ben venga una seria riflessione. Perché, come nota giustamente De Mattei, scienza e fede non possono essere in contraddizione se sono entrambe vere (tautologico, d'accordo), e quindi se la scienza ci indica che delle "verità" della fede van riviste, in questo modo la riflessione sull'uomo e su Dio non può che guadagnarci.

Sagan racconta di un suo colloquio con il Dalai Lama, in cui gli chiese cosa avrebbe dovuto fare il buddhismo se qualche dogma fosse stato dimostrato falso dalla scienza. Il Dalai Lama rispose che il buddhismo avrebbe dovuto cambiare, e non sembrava particolarmente preoccupato della cosa, perché apparentemente ha capito che la scienza ha a che fare con fatti, e ai fatti non puoi contrapporre filosofie (in senso lato, includendo le religioni), per quanto profonde. Se le filosofie sono abbastanza profonde, riusciranno ad incorporare i nuovi fatti, altrimenti vuol dire che devono cambiare. Il Dalai Lama era evidentemente abbastanza convinto della profondità del buddhismo, sembra che De Mattei non lo sia riguardo al cristianesimo.

Ma mettiamo che De Mattei abbia ragione e che la dottrina cattolica sia assolutamente ed in modo irreformabile incompatibile con l'evoluzionismo. Bene (o male, per me): questo dimostra che le cose in cui crede sono solo un colossale abbaglio. Esattamente come se dimostrasse che la cosmogonia geocentrica fosse indispensabile per la fede. Significherebbe che è riuscito dove schiere di atei militanti han fallito: falsificare la religione cattolica. Ogni suo articolo, ogni sua argomentazione o è falsa o è un chiodo sulla bara della religione in cui credo.

In entrambi i casi, lui è indegno della carica che ricopre.

20 commenti:

Wasp ha detto...

Condivido in pieno.
"Sante parole" :)

Skeptic ha detto...

Perfetto! Sottoscrivo ogni parola di questo articolo!

Nico ha detto...

http://tinyurl.com/ya928qq

Complimenti per l'articolo.

Nico ha detto...

Anche questa http://tinyurl.com/yk53j2k è carina :P

Aldo Piombino ha detto...

un commento ragionato e totalmente condivisibile a delle parole pronunciate da uno che si crede un grande ma invece capisce meno di nulla.
complimenti!

The Foe-Hammer ha detto...

A parte che la stessa Bibbia parla di altri uomini coevi ad Adamo ed Eva

Questo e' vero, nella Genesi si afferma che Caino aveva un moglie e che da essa ebbe dei figli. Ed anche l'altro figlio Set ebbe sicuramente moglie dato che e' scritto che genero' figli. Per entrambi poi le mogli non erano di certo delle sorelle.

T. Fulvio ha detto...

Io continuo a pormi la stessa domanda... chi lo ha messo in quel posto? E ci aggiungo pure, perché?
Ma non esiste una regola che stabilisca che chi si occupa del CNR debba avere almeno un infarinatura su quello che è la scienza?
Quanti danni può fare uno cosi al CNR e direi anche all'Italia

ShadowRider ha detto...

Condivido pressochè in toto.

Riguardo agli altri uomini coevi ad Adamo ed Eva, mi sovviene l'immortale Giobbe (Covatta, what else?)... "Dopo Adamo ed Eva ci furono Caino e Abele. Ora, non è assolutamente possibile che Caino e Abele abbiano generato l'umanità. Un pastore e un agricoltore, anche tenuti insieme in cattività per vent'anni, non possono generare alcunchè. Un pastore e un'agricoltrice sì. Un agricoltore e una pastorella sì. Ma un pastore e un agricoltore? No!"

Terenzio il Troll ha detto...

Acc! Ancora la "malattia dello spirito".
Odio quest'espressione.
L'ulcera, allora, cos'e': un peccato dello stomaco?

Non so se De Mattei leggera' il tuo post (spero per lui di si'), ma se dovesse farlo ed arrivasse sino ai commenti, mi permetterei di consigliargli un giro su talkorigins.org.

Due spunti interessanti: cosa ne pensava Sant'Agostino e perche' due progenitori + una Terra giovane = estinzione (il post si riferisce alla progenie di Noe', ma il ragionamento funziona altrettanto bene per Adamo ed Eva).

L'argomento che tocchi circa il peccato originale e' in effetti molto interessante e meriterebbe un serio approfondimento: non si tratta solo di peccato (a cui si puo' tranquillamente rispondere che tutti condividiamo la natura umana, in questo senso siamo tutti figli di "Eva" -pure noi troll, credo- anche nel peccato), ma anche del male in genere.
Perche' un poveraccio nasce con la sclerosi multipla o non nasce affatto? La risposta tradizionale non mi soddisfa, ma qui si va parecchio fuori tema rispetto al tuo post.

Terenzio il Troll ha detto...

Aggiungo una cosa: l'articolo di De Mattei e' un raffinato esercizio nell'uso dell'espediente retorico dell'"uomo di paglia".

Fin dalla prima frase: "Come ogni polemica, anche quella in corso sull’evoluzionismo è rivelatrice".

Quale polemica sarebbe in corso?

A contestare puntualmete ogni affermazione sottilmente distorta o decisamente falsa presente in quell'articolo ci vorrebbe un post di 20000 battute, come minimo.
La stortura piu' grossa che mi balza all'occhio e' la stessa che facevi notare tu: "Se la teoria dell’evoluzione fosse vera e la scala delle specie fosse il risultato di un processo perfettivo della natura, il mondo dovrebbe abbondare di specie abbozzate, rudimentali e incomplete, cioè in ritardo rispetto alle singole specie complete verso cui sarebbero avviate".

Premessa fasulla: "la scala delle specie fosse il risultato di un processo perfettivo della natura".
Confonde l'adattamento locale e ed il successo riproduttivo differenziale con la vecchia idea della scala dell'essere: esisterebbe una non meglio specificata pulsione al perfetto, come se (per la teoria evoluzionistica) gli antenati delle formiche dovessero essere delle formiche imperfette ed un po' sfigate, in lotta per formichizzarsi, invece che degli insetti ben adattati a sopravvivere nel loro ambiente e di successo nel loro contesto.

La cosa francamente sconvolgente e' che un professore di storia non puo' non conoscere queste argomentazioni: sono un classico di 150 anni fa, dovutamente confutate e superate. Sono proprio un classico di storia della scienza, oltre che del rapporto tra scienza e religione: non si tratta, come scrivi tu, di non capire assolutamente nulla di cosa sia la scienza, ma di non conoscere la storia.

Quindi non vedo che due possibilita': o De Mattei non conosce la materia che dovrebbe insegnare, oppure e' in malafede.

Naturalmente, con questo mio post ho appena dimostrato la seconda frase del suo articolo: "La virulenza verbale degli anticreazionisti..."
Solo che non sono un teofobo: sono un troll.

Gianni Comoretto ha detto...

@shadowrider
La tua obiezione non sta granche' in piedi in quanto Adamo ed Eva dopo Caino ed Abele (uno esiliato ed uno morto) ebbero altri figli e figlie. Naturalmente endogami, per cui ci sono tutti i casini citati da Terenzio ed a cui accenno.

Il punto e' che NEL RACCONTO BIBLICO si parla di altri uomini. Rimando al post di Aldo Piombino sulla moglie di Caino

Gianni Comoretto ha detto...

@terenzio
No, non trolleggi, semplicemente dici quel che si sa da tempo su questi argomenti, e che De Mattei non puo' non sapere.

Il post era gia' bello lungo cosi', ho solo accennato alle cose che dici tu (il fatto che non esiste una "scala dell'essere" verso la perfezione, che oltretutto non siamo certo noi), per chi vuole approfondire posso consigliare un po' di libri di Stephen Gould.

Sul peccato originale. Cerchero' di scrivere qualcosa, ma non sono un teologo e neppure un filosofo, quindi temo ci mettero' un bel po' a scrivere poche cose appena sensate.

Credo pero' che il concetto c'entri poco con beccarsi la sclerosi multipla. Non mi sento innocente degli orrori del nazismo, anche se commessi prima ancora che io nascessi, perche' sono commessi da uomini come me, che macchiano tutta l'umanita', perche' al posto di quegli uomini non posso sapere come mi sarei comportato, eccetera. Ma la "colpa" di chi nasce con una disgrazia e' mia solo se non me ne faccio carico. Non credo proprio (e brani del Vangelo sembrano indicare che non lo credesse neanche Gesu') che uno nasca cieco per le colpe dei genitori. E neppure, come mia nonna, che il terremoto in Friuli sia dovuto alle abilita' blasfeme dei miei conterranei.

ShadowRider ha detto...

@Gianni: dillo a Giobbe Covatta, non a me... ;-)

The Foe-Hammer ha detto...

@shadowrider

Giobbe non e' affatto coevo di Adamo ed Eva ma e' di gran lunga posteriore

mastrocigliegia ha detto...

Un pastore e un agricoltore, anche tenuti insieme in cattività per vent'anni, non possono generare alcunchè.

E un pastore e una pecora?
Mai presa in esame una simile ipotesi?

mc

Gianni Comoretto ha detto...

Sottolineo che la visione di De Mattei non riguarda solo la biologia. Come si nota nei goliardici appunti qui sopra, la Bibbia riferisce che i figli di Adamo ed Eva erano pastori ed agricoltori. Quindi ogni indicazione di una società non agricola/pastorizia (che so, di cacciatori/raccoglitori, come erano l'homo sapiens e l'homo neandertaliensis fino almeno a 10 mila anni fa) va contro la Bibbia. Quindi non si può credere alle datazioni con radioisotopi, e la fisica va a pallino. I fisici, come i biologi, sono gente che ha ceduto al modernismo, alle teorie atee e materialiste che sostengono che la Terra ha più di qualche migliaio di anni.

Non è una battuta, un intero capitolo del suo libro tratta proprio di queste cose.

Terenzio il Troll ha detto...

Me lo vedo nel suo ruolo di vicepresidente, dopo l'elezione di qualche direttore di istituto, al momento di controfirmare l'atto:
"No, io questo qui a capo dell'Isitituto di Fisica Cosmica non ce lo voglio: e' un allievo di Occhialini, crede al modello di decadimento dei neutroni, e' convinto che il diagramma HR sia una verita' e non una mera ipotesi filosofica, pensa che il sole abbia 5 MILIARDI di anni... Nonono, proprio no. Non si potrebbe eleggere qualcun altro?"

Oh: non so se finirebbe cosi'. Non intendo accusare nessuno di "giocare sporco": solo, mi sembrava un'immagine mentale buffa e calzante.

mastrocigliegia ha detto...

Quindi ogni indicazione di una società non agricola/pastorizia (che so, di cacciatori/raccoglitori, come erano l'homo sapiens e l'homo neandertaliensis fino almeno a 10 mila anni fa) va contro la Bibbia.

Oddio... Quindi non è recepito nemmeno (Genesi 10,9)
[Nimrod]...
Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: "Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore".

Essendo un post-diluviano è considerato troppo moderno anche lui?

I fisici, come i biologi, sono gente che ha ceduto al modernismo, alle teorie atee e materialiste...
Beh... meno male che almeno i chimici si salvano.

mc

ps. tra l'altro, come interpreta, il "nostro" i versetti di Genesi 9, 25,26,27
[Noè] ...allora disse: "Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!".
Disse poi: "Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo!
Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!".

Anche il Papa, che di recente ha proclamato l'uguaglianza degli uomini (avendo ben presente che a Rosarno c'erano i camiti) ha ceduto al modernismo? (all'ateismo forse no).

Kirbmarc ha detto...

Personalmente, da ateo, sono d'accordo con DeMattei su una cosa (e solo su questa): il Cristianesimo, come religione, è incompatibile con la scienza, come tutte le religioni che venerano un dio (o più deì) che intervengono nel mondo fisico.

Basta la Resurrezione (il dogma centrale del Cristianesimo) a farlo capire, non serve nemmeno scomodare Darwin.

Ogni tentativo di rendere una religione compatibile con la scienza (attraverso interpretazioni metaforiche dei dogmi e dei testi sacri) la trasforma in una qualcosa che non parla più di dei o miracoli, ma di morale ed etica.

Se le parti importanti del Cristianesimo sono il valore assoluto della vita umana, il perdono delle offese subite e il riconoscere un "male intrinseco" nell'uomo (sintesi brutale e semplicistica, passatemela) allora il Cristianesimo è semplicemente una filosofia morale, al pari della filosofia morale di Rousseau (che nega il "peccato originale") o di Hobbes (che antepone lo Stato al valore della vita umana).

Insomma, o i Vangeli non sono altro che un insieme di metafore e allegorie che convogliano il messaggio morale di un ebreo di duemila anni fa (e allora non serve nemmeno definire il Cristianesimo come una religione) o i cristiani credono in avvenimenti contrari all'evidenza scientifica (come il fatto che si possano riattivare le funzioni vitali di un corpo umano clinicamente morto).

Aldo Piombino ha detto...

quella dei cacciatori - raccoglitori me la segno.....