domenica 30 maggio 2010

Come lacrime nella pioggia

Vedete quel puntolino azzurro in basso a destra? Ecco, quello siamo noi. Il nostro pianeta, con quasi 7 miliardi di esseri umani con le loro aspettative, i loro sogni, i loro ricordi.

Nel lontano 1988, in un progetto con il JPL, osservai la sonda Voyager (che ha ripreso questa immagine) con il radiotelescopio di Medicina. Poi ho partecipato alla missione della sonda Ulysses e di Cassini, attualmente intorno a Saturno. Piccolissimi pezzi di me che girano lontani, nel sistema solare. E che mi fan sentire infinitamente piccolo, vedere quel puntolino azzurro mi dà una sensazione precisa, e fortissima, di quanto siamo minuscoli, indifesi, isolati nel vuoto.

Non credo ci sarà un futuro della ricerca spaziale. I segnali ci sono tutti, tagli, crisi finanziarie, mandare un'astronave nello spazio costa tanta energia, e ne abbiamo sempre meno. La soppressione del mio istituto è solo un ulteriore passo in questo senso, dettato più da ignoranza becera che da reali esigenze, ma non mi faccio illusioni.

E tutto questo, le cose che nessun poteva anche solo immaginare, e che l'ingegno e la dedizione di tante persone ci hanno fatto conoscere, i vortici di Giove, le crepe ghiacciate di Europa, i laghi di metano di Titano, cose che valgono molto più dei bastioni di Orione, andranno perdute.

P.S. Per chi fa queste cose esiste un gruppo su facebook contro lo scioglimento dell'INAF.

Aggiornamento (31/5): Da quel che si riesce a capire dalle indiscrezioni, il Presidente Napolitano ha firmato il decreto, ma stralciando la soppressione degli enti culturali e scientifici. Quindi per ora il pericolo appare scongiurato (non solo per l'astronomia, che rappresenta una delle molte facce della questione). Un sentito grazie a lui e a tutti quelli che hanno espresso la loro contestazione.

14 commenti:

Hanmar ha detto...

Spero di non essere eccessivamente polemico, ma vorrei mandare un messaggio a chi ha votato chi ci governa.

ANDATE A FAN...

Beh, credo si sia capito, no?

Saluti
Michele

Anonimo ha detto...

TROVATEVI UN LAVORO VERO!

gian ha detto...

All'anonimo, non so se più ignorante o provocatore rispondo che se non ci fosse chi fa ricerca lui non starebbe col culo al caldo a picchiettare insulsaggini sulla tastiera di un PC!
E concordo con Hanmar.

Terra Nova ha detto...

Io, a costo di sembrare qualunquista, credo che il problema sia ancora una volta la mancanza generale di cultura scientifica, la mortificazione della ricerca qui in Italia è dettata solo dall'ignoranza, nel vero senso della parola.

Il mio relatore e ora "capo" mi ha raccontato dei finanziamenti ormai miserrimi che toccano al CNR... dopo questi accorpamenti, dubito fortemente che l'anno prossimo arriveranno più soldi. La torta è sempre quella, i poveracci che se la devono spartire aumentano.

Terra Nova

Anonimo ha detto...

Ciao...

Io personalmente quest'anno ho devoluto il 5 per mille alla ricerca: ho deciso di finanziare per quello che posso l'università della mia città.

Temo, però, di essere uno dei pochi...

Jabba

Alfred Borden ha detto...

Non è (solo) un problema di mancanza di cultura scientifica, ma di cultura e basta. Ad essere soppressi o ridimensionati saranno anche istituti che si occupano di ricerca storico-filosofica.
In questi giorni ho letto parecchi commenti in giro, e non pochi (davvero non pochi) sono dello stesso tenore di quello lasciato dall'anonimo troglodita.

Diciamocelo: agli italiani della cultura non frega una beneamata cippa: è vista come un vezzo radical chic, da sofisticati perditempo.

Sottoscrivo il commento di Hanmar.

Weissbach ha detto...

Dovremmo sperare quasi che il commento dell'anonimo fosse il sockpuppet di qualcuno di noi che ha perso le staffe; ma per più di un motivo penso proprio che non lo sia.

Gianni, avevi notato questa intervista su Rationally Speaking?

Hanmar ha detto...

Dai, forse c'e' ancora un po' di speranza...

Repubblica.it

Stralciata la lista degli enti culturali. La lista dei 232 enti, fondazioni e istituti culturali contenuti nell'allegato della manovra finanziaria sarebbe stato stralciata. Secondo fonti di Palazzo Chigi nel testo finale del provvedimento ci sarebbe comunque una riduzione delle spese per questo settore affidata però alla valutazione del Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi.

Saluti
Michele

Anonimo ha detto...

E poi non si dica che col poco che investiamo non riusciamo ad ottenere dei risultati... che a pensarci bene hanno spesso del miracoloso...

http://www.repubblica.it/scienze/2010/05/31/news/neutrini-4465385/?ref=HREC2-14

Un complimento a tutti quelli che continuano con abnegazione a crederci!!

Jabba

Gianni Comoretto ha detto...

Be', ultime notizie.

La finanziaria ha due piccole clausolette, che aboliscono:
- la diaria per le missioni all'estero
- il rimborso per l'utilizzo di auto propria e per i pedaggi autostradali.

Quindi i ricercatori che si sobbarcano viaggi all'estero, o che vanno in giro per motivi di lavoro, pagano di tasca propria una serie di spese inevitabili: all'estero la diaria include il vitto, e tutte quelle piccole spese non documentabili come i mezzi pubblici urbani, o lo shampoo che è complicato portare in aereo, in Italia la benzina e l'autostrada.

Questo ha già una conseguenza. Il cantiere del radiotelescopio SRT chiude con effetto immediato, per l'impossibilità di monitorare i lavori: chi si sobbarca 30 euro il giorno di spese per andare in auto a Pranu Sanguni a vedere che succede?

Gianni Comoretto ha detto...

Ora io mi sono posto i problemi da astronomo. Ma c'è chi sta peggio.

Non ho ad esempio idea di come faccia un geologo a lavorare. Ai geologi in ascolto: a voi pagavano il rimborso chilometrico per l'uso di servizio dell'auto propria?

Hanmar ha detto...

A me si, per fortuna e' scritto a chiare lettere sul contratto.
Ovvio fino ad una cifra complessiva tot, se la supero 'zzi mia :D

Ma per ora non ho mai sforato.

Non so il prossimo giro...

Saluti
Michele

T. Fulvio ha detto...

Siete sicuri che i tagli per gli enti di ricerca sono stati stralciati? A me risulta solo quelli alla cultura. I tagli li deciderà il ministro Bondi. Chi dovrebbe deciderli per la ricerca?

Per il resto... io sono ingenuo ma... una nazione come la nostra che non dispone di materie prime e che non è un paradiso fiscale... su cos'altro dovrebbe investire di diverso dalla cultura e dalla ricerca?

BigRedCat ha detto...

Struggente immagine, Gianni. Bellissima.
A costo di sembrare qualunquista e anche un pizzico ignorante, perchè no, io insisto nel dire che la ricerca non è tutta uguale.
In tempi di vacche grasse probabilmente si, ma oggi io non ne posso più di vedere lavori di ricerca totalmente *inutili* prodotti in paricolare da facoltà di economia di piccole università mentre persone come Gianni o ricercatori in campo medico devono pagarsi la benzina.