Non ho mai fatto foto astronomiche, sono passato dalla vecchia carta e penna con l'oculare incollato al telescopio ai telescopi professionali da un metro e mezzo di diametro. Ma la nostalgia per le notti passate a guardare il cielo resta sempre, anche quando l'astronomia è un mestiere. E una foto come quella qui sotto, sicuramente ridicola se confrontata con quelle che trovi in qualsiasi sito di astronomia, dà una bella soddisfazione, considerando che per farla ho impiegato solo la mia macchina fotografica, un vecchissimo obiettivo, un cavalletto e pochi euro di materiale.
Tanti anni fa, quando avevo una vecchia reflex, un amico mi regalò un catadriottico russo. Un bell'oggetto, ma un po' rognoso da utilizzare, perché la focale in uscita era molto corta e non consentiva di applicare un anello di raccordo su molti modelli di macchina fotografica. Con una focale di 500 mm, e un peso di diversi etti, non era inoltre facile evitare il "mosso".
Poi mi rubarono la reflex, e il catadriottico restò orfano.
Due anni fa ho deciso di comperarmi una reflex digitale, e da allora cercavo di trovare il modo di riutilizzare l'obiettivo. Il problema resta sempre l'anello di raccordo, ma recentemente ho trovato in un sito chi li costruisce per praticamente qualsiasi modello di reflex. Con la folle spesa di 26 euro, ho quindi ordinato quello per la mia.
Ho ri-sbattuto contro il problema della focale corta, ma per fortuna questi adattatori sono fatti in modo furbo, con due pezzi indipendenti che si agganciano rispettivamente all'obiettivo (che ha una semplice filettatura) e alla reflex. Un po' di lavoro al tornio e ho il pezzo finito.
La mia reflex ha uno stabilizzatore di immagine sul corpo, per cui è bastato impostare la focale e sono riuscito a fotografare un aereo in volo a mano libera. E siccome il sensore è grande la metà di una pellicola 35mm, mi ritrovo con un teleobiettivo equivalente da 1000 mm.
Restava il problema di mettere a fuoco. Un collega mi ha consigliato di usare una maschera di Bahtinov, un foglio di carta con ritagliate tre serie di fenditure. La applichi davanti all'obiettivo e vedi la tua stella al centro di tre "baffi". Quando il baffo verticale è al centro dei due diagonali, sei a fuoco.
Bene, pronti per le foto "vere", anche se senza inseguimento puoi permetterti al massimo un paio di secondi di tempo di posa. Ottenendo i risultati qui sopra. Per cominciare non c'è male, direi, anche se ci sono tanti pixel rumorosi o "morti" si riesce a vedere le stelline fino alla nona magnitudine. Ma si può fare di meglio. Prima o poi....
giovedì 11 novembre 2010
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4 commenti:
Bell'idea, vediamo col tempo e la pazienza che cosa si riesce ad ottenere :-)
Complimenti.
Vorrei avere un po' di tempo per fare qualche prova... ho un paio di tele e una specie di telescopio russo (non ricordo quanti ingrandimenti) che aveva una specie di adattatore per la leika...
Purtroppo al momento quello che manca è proprio il tempo.
Nella lista dei miei "to write" post, ce n0è anche uno sul Rubinar, che ho acquistato l'anno scorso.
Il problema del tiraggio focale si risolve come descritto in tanti siti. Se lo compri dove l'ho comprato io, te lo forniscono già con il fuoco estratto e soprattutto con le ottiche detensionate (pare che ai russi piaccia stringere a morte le viti). È incredibile quanto sia sensibile quest'ottica anche alla più piccola deformazione o coazione. Basta stringere un po' troppo la vite del collare o la ghiera che fissa il menisco anteriore e si ha il festival dell'astigmatismo. Quindi serve anche tantissimo tempo per raggiungere l'equilibrio termico.
Una volta messo bene a fuoco, le immagini sono decenti, anche se non eccezionali, diciamo che un 300/4 di marca ha una risoluzione comparabile (ma costa quattro volte tanto). Ma mettere bene a fuoco un 500/5,6 è un'impresa abbastanza complicata. Mi manca il live view...
L'ho usato per le foto astronomiche un paio di volte, il problema (uno dei) è la precisione dell'inseguimento. Dovrei passare a un sistema di controllo attivo dell'inseguimento, ma manca la pecunia. Per il momento cerco di fare un buon stazionamento polare + PEC.
Ma io non voglio comperarne uno nuovo, voglio usare il mio.
Andare a smontarlo lo farei in camera pulita, non a casa, ma mi sembra un po' eccessivo se basta tornire un po' il raccordo.
Sulla risoluzione me ne sono accorto, la maggior parte dell'energia finisce in un cerchio di 5" e comunque a Firenze difficile fare di meglio con l'atmosfera che mi ritrovo, ma hai un alone di una ventina di secondi, decisamente troppo.
Certo, una soluzione meno di fortuna sarebbe meglio, ma le mie finanze già vacillano di fronte ad un 70-300 f/5.6 Zuiko, che probabilmente fornisce prestazioni analoghe.
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