giovedì 3 gennaio 2008

Caro petrolio

Ieri qualcuno ha pagato un barile di petrolio a 100$. Non è di per sé una gran notizia, da un paio di mesi il prezzo di un barile oscilla sopra i 90$, con punte a 99$. Ma se si guarda l'andamento degli ultimi 3 anni, fa impressione. Siamo passati da 30-40$ a 100, con un andamento oscillante ma inesorabile, che nell'ultimo hanno ha accelerato drasticamente, in media un 5% in più al mese.

I motivi citati dai giornali sono i più disparati, ma più o meno nella stessa linea: tensioni geopolitiche, terrorismo, nigeriani che guerrigliano, ceceni, pakistani, chi più ne ha più ne metta tanto una guerricciola si trova sempre, in qualsiasi momento. Poi c'è la speculazione. Certo, c'è sui pomodori, figuriamoci se non c'è sul petrolio. Chi ci capisce più di me la valuta intorno al 20%, se non ci fosse quella il petrolio costerebbe 80$. Il prezzo di settembre-ottobre.

Ma se si guarda i dati sulla produzione, si vede che sono 3-4 anni che di petrolio si produce sempre quello. Nonostante i grossi investimenti stimolati dai prezzi in salita, i nuovi giacimenti messi in produzione, si riesce a malapena a contrastare il declino naturale dei vecchi giacimenti, che sono ormai tutti in calo. Anche le prosepttive sono quelle, difficile capire in anticipo quanto un giacimento produrrà, ma anche qui se va bene si riesce a tenere stabile la produzione, nulla di più. Il tutto nonostante i consumi siano aumentati, nei decenni precedenti, di un 2-3% l'anno. Insomma, gli alti prezzi servono, in un'economia di mercato, a "distruggere la domanda", ad eliminare quel 10% di consumi che ci si aspetterebbe estrapolando la tendenza, a fare insomma in modo che il petrolio prodotto basti. Di produrre di più non se ne parla, l'OPEC annuncia ma poi al momento buono si rimangia tutto. Semplicemente non può.

Cosa succede se questo continua (e non vedo perchè no)? Un raddoppio ogni 3 anni significa che i prezzi decuplicano ogni 10. Che nel 2010 la benzina costerà 2 euro e mezzo al litro, e nel 2018 13 euro. Un pieno a 300 euro, più o meno un euro a km. Non speriamo in cose come i biocarburanti (che ci han già raddoppiato il costo del grano), o l'idrogeno (la miniera più vicina di idrogeno è su Giove). Quelle sono bufale e basta, hanno un senso, limitato, in alcuni ambiti ma per far andare le auto sono controproducenti, peggiorano solo la situazione. Né pensiamo che basterà non andare in auto. Il 10% del petrolio serve per far andare l'industria agroalimentare, senza quello non si mangia. O detto in altri termini, col petrolio a quei prezzi andare a far la spesa sarà un salasso. E abbiamo visto cosa succede con i camion fermi, il "just in time" ha un'autonomia di 3 giorni, più o meno.

Che fare, oltre a chiudersi in casa e aprire la canna del gas (finche c'è)? Bé il primo passo è rendersi conto che un problema esiste, e che è vicino, molto. Abbiamo 10, 20 anni prima che il petrolio ci abbandoni, e lo farà stringendo lentamente il cappio che ci siamo messi al collo. Dobbiamo imparare in questo tempo a farne a meno. Non possiamo certo abbandonare l'auto da un giorno all'altro. Siamo legati mani e piedi a questa assurda scatola di latta, il lavoro spesso è impossibile da raggiungere senza, i figli li mandiamo a scuole lontane, ad attività al capo opposto della città. Impariamo a farne a meno, con una terapia a scalare di disintossicazione. Scegliamo le cose che facciamo in modo e dove la macchina non serva. La bici è una grande invenzione, e i motorini elettrici fan 100 km (almeno) con un litro di benzina equivalente in centrale elettrica.

Impariamo a fare a meno di tutta l'energia che sprechiamo. Credevo di consumarne poca, con i miei 4 kWh al giorno (bolletta di 36 euro a bimestre) ma un conoscente mi ha dato un ceffone morale con i suoi 50 kWh al mese, 1,6 al giorno, meno della metà. Andrò ad imparare da lui. Comunque con elettrodomestici A++, e lampadine a basso consumo si risparmia abbastanza da ripagare l'investimento in meno di 2 anni. Coibentiamo, mettimo doppi e tripli vetri, finestre senza spifferi..... Di spazio ce n'è tanto per migliorare, oggi sono tornato a casa dopo una settimana di assenza e casa mia, con tutto spento, ha 18 gradi. Grazie ai vicini che tengono il termostato a 21, ma grazie anche ai nuovi infissi appena cambiati.

Comperiamo alimenti biologici, e di "fililera corta". Riscopriamo i mercatini locali, le passeggiate, le relazioni umane. Soprattutto queste. Il mondo che verrà lo costruiremo noi, da ora. Potrà essere un mondo di pirati che saccheggiano ciò che è rimasto, o un mondo in cui si cerca di affrontare insieme i grossi problemi che avremo davanti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Oppure costruiamo centrali nucleari a non finire e passiamo all'energia elettrica.
Poi costruiamone un paio da utilizzare solo per l'elettrolisi dell'acqua e ci facciamo l'idrogeno necessario a tutta l'Italia senza andare su Giove.
Certo a patto di inventare un sistema di stoccaggio dello stesso che non corra il rischio di far saltare tutta l'automobile o il quartiere.
Sinceramente non mi piace l'idea francescana secondo cui dovremmo tutti consumare meno. Il progresso si misura anche in base all'energia di cui disponiamo procapite.
Se finisce il petrolio, troviamo qualcosa con cui sostituirlo. Ed il nucleare è sicuramente questo qualcosa.
Poi puoi integrarlo con l'alcool prodotto dai cascami dell'agricoltura il fogliame di sottobosco etc.
Aggiungerei che basterebbe eliminare la tassazione sui carburanti completamente, per far tornare il prezzo della benzina a valori che in Italia non si ricordano.
Ma si sa, gli Stati devono rubare...
Infine, sulle dinamiche del prezzo del greggio e del grano ti segnalo un mio articolo:

http://libertysoldier.splinder.com/post/16236773/pane+e+petrolio
Saluti
E grazie di aver visitato il mio blog

Gianni Comoretto ha detto...

Be', se anche avessi la micropila a fusione di Asimov, l'ultima cosa che farei e' produrre idrogeno. In un ciclo idrolizzatore-stoccaggio-cella a combistibile perdo, se va bene, meta' dell'energia, e ho alla fine autonomie da schifo. Se uso l'idrogeno in un'auto a metano, al posto del metano, e' grassa se faccio 100 km. Se uso le pile a combustibile, non riesco ad accelerare, quelle richiedono un regime di generazione costante di potenza, e comunque le autonomie sono quelle di una buona auto elettrica.

E' vero, il progresso si misura anche dall'energia che abbiamo a disposizione. Quella finale, meccanica, luminosa, termica, non quella che sprechiamo in macchine inefficienti con una resa tipica del 10% in ciclo urbano. O in case che richiedono per essere riscaldate anche 10 volte l'energia teoricamente necessaria.

Se finisce il petrolio, oggi non abbiamo niente con cui sostituirlo. Non il nucleare, innanzitutto perche' di fatto non c'e', e ci vorrebbero anni a fare le 50 centrali che ci serivrebbero. E poi l'uranio dove lo troviamo? Secondo l'IEA ne abbiamo per 50 anni, ai consumi attuali, che coprono una piccola frazione dei consumi elettrici. Che sono il 20% dei consumi energetici.

Ma va bene, proviamo a immaginare le nostre auto alimentate ad idrogeno nucleare. Se vuoi fare "tutto l'idrogeno che ci serve", di centrali nucleari ce ne serve una sessantina, solo per le auto in Italia, e su scala mondiale una produzione di uranio grossomodo 40 volte quella attuale. Esaurendo le riserve note in un anno.

Sul discorso della moneta ancorata all'oro. Anche l'oro e' una merce come le altre, che ha passato il suo picco di produzione e quindi inizia a scarseggiare. Normale che aumenti velocemente di prezzo. La moneta deve essere circolante, agganciarsi ad una merce che scarseggia non ha molto senso.

Gianni

Anonimo ha detto...

L'oro inizia a scarseggiare?
E perché? Lo bruciamo? Decade spontaneamente in materiali meno pregiati?
La moneta è un bene economico. Un bene è economico perché ha un valore. Ed ha un valore perché scarseggia e si deve economizzare. Non puoi agganciare una moneta ad un bene infinito, che non sia scarso, perché altrimenti il valore della moneta sarebbe nullo. Come il valore attribuito al bene infinito.
Con l'oro, tu puoi portare un KG di oro e chiedere che sia trasformato in una equivalente quantità di moneta, secondo un cambio fisso.
A quel punto, quando compri qualcosa, stai scambiando parte di quell'oro con la merce che compri.
Ma se agganci alla moneta un bene inesauribile e alla portata di tutti, il valore della moneta è nullo, perché nessuno ama scambiare un prodotto limitato con una cosa che può avere gratis e a volontà.

Gianni Comoretto ha detto...

La produzione di oro ha avuto il suo picco negli anni '90, ed è da allora in calo. L'aumento del suo prezzo riflette questo. Chiaramente l'oro, a differenza del petrolio, non si consuma (vero in parte, ad ogni uso se ne perde un po'), ma comunque si usa. L'uso come moneta sarebbe in concorrenza con i suoi usu attuali.

Il problema dell'oro (o di qualsiasi moneta il cui circolante non dipende dalle nostre decisioni) è che non hai nessuna flessibilità nel gestirlo. Nella storia dell'oro-moneta ci sono stati periodi di stretta monetaria, che impediva un'espansione economica, nei periodi in cui le miniere esistenti si esaurivano, e periodi di inflazione (il più noto con l'immissione dell'oro Inca).
Bretton Woods ha provocato una enorme distorsione del valore dell'oro, che non è sostanzialmente cresciuto dal '45 fino alla crisi del 1971.
Mi fermo qui non essendo un monetarista. Ma mi sembra abbastanza chiaro, ormai da oltre un secolo, che il sistema moneta-oro e' troppo rigido (quantita' di moneta che non ha relazione con la quantita' variabile di beni da scambiare) per funzionare, ed è soggetto a tutte le distorsioni del sistema di moneta convenzionale.

Anonimo ha detto...

Continuo a ripetere che la moneta deve rappresentare un bene fisico. Propongo l'oro perché si è sempre usato quello. Ma non è possibile che esistano dei personaggi (pubblici o privati) che decidono di comprare lavoro e beni, stampando carta ed attribuendogli un certo valore. Non la trovi assurda come pratica?

Gianni Comoretto ha detto...

Mi sembra evidente che la si pensi diversamente. Io sono convinto che la moneta NON debba rappresentare un bene finito, perché rappresenta TUTTI i beni scambiabili.
La moneta, per quel poco che ne capisco, DEVE essere senza valore intrinseco.
Ma chiuderei qui, non sono, come ho detto, un esperto del settore, e mi sembra che la discussione sia molto più articolata anche solo sul tuo blog.