martedì 8 marzo 2011

Astronomia divertente e tagli stupidi

Aggiornato al 25 marzo

Un astronomo nella vita cerca di capire come funzionano gli astri. Lo fa in molti modi, ma essenzialmente il nostro lavoro consiste in:
  • Farsi venire una buona idea. Ad esempio, osservando alcune molecole nel gas interstellare intorno ad una stella io potrei riuscire a capire come si muove, che temperatura ha, e da questo ricostruire come si formano i pianeti.
  • Studiare per bene l'idea per vedere se funziona, e cosa han fatto gli altri colleghi in giro per il mondo. Quando l'idea è ben strutturata è utile andarci a parlare, con i colleghi, per confrontare le idee e magari farsene venire di nuove.
  • Se l'idea è promettente, scrivere una proposta ad un ente scientifico (che so, il MIUR, o il proprio ente), che periodicamente emette dei concorsi per finanziare le idee migliori.
  • Vinto il bando, con cui riceve qualche soldo, fare domanda di uso di un grosso telescopio. Di solito almeno un po' di tempo di osservazione te lo danno, se hai una proposta che è abbastanza buona da aver avuto dei finanziamenti(1).
  • A questo punto si va al telescopio, si osserva le cose che secondo l'astronomo gli consentiranno di capire tutto, si torna a casa e per un bel po' ci si lavora sopra.
  • Infine si pubblica un articolo su una rivista, in cui si racconta cosa si ha scoperto. È molto utile, comunque, andare ANCHE a congressi, in modo da mantenere i contatti con chi lavora sulle stesse cose, farsi venire nuove idee, eccetera.
Potete capire che l'astronomo (o lo scienziato) è un mestiere per viaggiatori. Tra congressi, contatti con altri istituti, e soprattutto con osservazioni al telescopio, una buona parte del tempo (e dei soldi) finisce spesa in viaggi. Ma lo scorso anno il nostro Governo ha deciso che l'amministrazione pubblica spendeva troppo in viaggi, e ha deciso di tagliarli. In breve, quest'anno si possono spendere solo la metà dei soldi che sono stati spesi per viaggi nel 2009. La metà (almeno) risparmiata tornerà all'Erario.

Ora mettiamoci nei panni dell'astronomo arrivato al penultimo punto della scaletta qui sopra. Hai avuto un finanziamento per la tua ricerca (finanziamento che prevede soprattutto spese di viaggio). Hai avuto il tempo al telescopio. Ma non puoi andarci, perché il tuo osservatorio è già fuori budget. E il tuo osservatorio deve restituire i soldi che tu non hai usato. Certo, in questo modo si risparmia anche su tutte le spese seguenti, se non osservi non devi pubblicare, non devi usare un computer per analizzare i dati, non devi andare ai congressi a raccontare quel che hai fatto.

Guardando in retrospettiva, se queste regole fossero state valide 15 anni fa non sarei riuscito a far nulla di quel che ho fatto. Allora ero uno sconosciuto ricercatore di un piccolo gruppo italiano e le mie idee, che spedivo in giro, probabilmente finivano direttamente nel cestino. Andando a conoscere le persone, a parlarci, le mie idee sono diventate questo (2):

Attualmente si trova a 2000 metri, sulle Ande, e permette a questo telescopio di funzionare. Una bella soddisfazione, che mi è costata non so quanti viaggi (una volta accettata l'idea, a carico dell'ESO). E che è fruttata finanziamenti alla ricerca in Italia, accesso a quel telescopio, tutte cose che probabilmente non interessano a nessuno.


Aggiornamento (25 marzo)

Tanto per dare un'idea, questa è la tabella dei soldi spendibili per viaggi nel primo semestre 2011, divisa per gruppi di attività:

Astronomia extragalattica: 4500 euro
Astronomia galattica e formazione stellare: 2000 euro
Sole e sistema solare: 1400 euro
Alte Energie (raggi cosmici, buchi neri ecc.): 1500 euro
Radioastronomia: 500 euro
Seminari e lezioni di astronomi visitatori: 1000 euro
Direzione: 2500 euro

Considerato che un viaggio all'estero costa in media 1000-1500 euro (se uno alloggia in alberghi ultraeconomici e mangia al fast food) ogni gruppo di ricerca può permettersi di mandare una o due persone a un congresso, o ad osservare al telescopio o a progettare una ricerca con colleghi. I seminari (lezioni di professori invitati a cui ovviamente si deve pagare il viaggio) sono chiaramente limitati a persone che possono venire in treno e tornare a casa in giornata. Pure il direttore deve stare molto attento alle riunioni a cui può partecipare.


(1) Si può anche chiedere l'uso del telescopio senza avere i finanziamenti, e usare soldi avanzati da altri progetti, o chiesti direttamente al direttore dell'osservatorio.
(2) ne ho fatto una parte, quella visibile in primo piano, ma che consente di analizzare il segnale in migliaia di frequenze differenti. Il resto è costruito negli USA, dai migliori ricercatori del campo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente è stupido (io sono un ricercatore in Fisica e ho gli stessi problemi). Per assurdo con quei finanziamenti potrei comprare un sacco di roba inutile (per esempio sostituirmi il computer perfettamente funzionante) ma non fare un viaggio che sarebbe perfettamente giustificato ai fini della ricerca.

Gianni Comoretto ha detto...

Credo di no. Quei soldi (i soldi "rirparmiati" con i tagli) non possono essere usati altrimenti, ma devono tornare all'erario. Chiaro che con i soldi che ti restano a questo punto non ci fai nulla, non avendo i dati con cui lavorare.

Mi fan notare comunque che questa è solo l'ultima di una serie di leggi che hanno affossato le poche cose che in Italia funzionano: la scuola elementare, il comparto del fotovoltaico, ....

Anonimo ha detto...

Mi risulta che non si possono piu spostare fondi da un capitolo ad un altro.