venerdì 3 giugno 2011

Tassa sulla stupidità

La stupidità, come insegna il pregevole trattato di Carlo Maria Cipolla, è una delle cose più diffuse nel genere umano, ma si manifesta in modi molto vari. In particolare non mi illudo di esserne immune, anzi. E quindi una tassa sulla stupidità è sicuramente una tassa odiosa, è come tassare l'essere alti o bassi, biondi o mori, simpatici od antipatici.

Stamane sono andato in posta a ritirare una raccomandata. Prima di darmi la lettera l'impiegata mi ha chiesto se volessi un gratta e vinci. Difatti in bella mostra sul banco c'erano diverse schedine colorate, da 2, 3 o 5 euro. Un po' perplesso ho risposto di no, grazie. "Ma è proprio sicuro? Non vuole tentare la sorte?" "No, assolutamente!" "Neppure uno piccolo da due euro?" "NO!". Si è rassegnata e mi ha dato la sospirata lettera, cominciavo a temere che l'acquisto della schedina fosse obbligatorio per poterla ritirare.

Ogni anno vengono giocati circa 40 milioni di gratta e vinci, meno di uno a italiano, poco più di un euro a testa. Evidentemente troppo pochi, ad es. nei vari giochi del lotto spendiamo in media 150 euro a testa, occorre potenziare il gettito di questa particolare tassa sulla stupidità. Quindi cosa meglio che arruolare i poveri impiegati postali per una pressante campagna di promozione? E poi qualcuno mi chiede perché non amo i servizi finanziari delle poste.

9 commenti:

Unknown ha detto...

Io l'ho sempre chiamata tassa sulla speranza, ma credo abbia ragione tu.

longa ha detto...

mi viene in mente una frase

The only winning move is not to play.

tratta dal vecchio ma bellissimo film dei tempi andati "War games"

Direi che la medesima frase sia assimilabile ai vari gratta e vinci e lotterie

Nero Tulip ha detto...

Mi è successa la stessa identica cosa.. che vergogna, sono arrivati al punto da rubare la pensione dei vecchietti coi gratta e vinci.

T. Fulvio ha detto...

La cosa che più fa rabbia è che i servizi di uno stato dovrebbero essere al servizio dei cittadini... ovvero concorrere a far si che il benessere medio dei propri cittadini migliori.
Invece il primo sostenitore di questo genere di giochi, dove, bisogna ricordarlo, si perde sempre, è proprio lo stato. Tra l'altro questo genere di giochi ha anche un costo sociale che va oltre il prelievo diretto del denaro. Genera un indotto che alimenta la delinquenza e il disagio sociale per cui da una parte lo stato incassa i proventi ma dall'altra i cittadini si trovano a vivere in una società peggiore e a dover spendere dei soldi per rimediare almeno in parte ai danni generati...

Anonimo ha detto...

il consumismo ha le sue regole; si può essere d'accordo o meno, ma non sono stupide, sono criminali. Il povero impiegato postale fa solo il suo dovere, nel senso che è costretto dalla sua azienda. Se lo fa volontieri partecipa alla crminalità consumistica. Se lo fa malvolentieri uguale, ma solo sul piano materiale. Gli effetti sono gli stessi, ma almeno ha una coscienza libera.

Attraversino ha detto...

Però succede che, quando grattiamo, per un secondo, due pensiamo che se si vince e che potremmo fare quello e quell'altro e quell'altro ancora e siamo, non felici, ma per un attimo contenti e... poi non si vince ma quei momenti valgon bene i due euro che abbiamo speso e non ditemi che avremmo potuto spenderli molto meglio perché tanto, e lo sapete anche voi, non è vero.
Ciao

Gianni Comoretto ha detto...

Non ce l'ho con chi gioca una schedina ogni tanto. Il piacere dell'attesa della vittoria può valere il costo di un paio d'euro.

Ma un piacere intenso e di pochi secondi, come e' un "gratta e vinci" è pericoloso, è esattamente quello che porta alle dipendenze. E la dipendenza da gioco è una tossicodipendenza come le altre, e pure bruttina. Ovviamente non esiste un confine netto tra il giocatore "sano" e il dipendente, ma mi dà parecchio fastidio che (alle poste) si prema per farti diventare dipendente quando non lo sei.

Modi diversi per spendere due euro? Potrei citartene un'infinità. Noleggia un film, o aspetta quattro schedine e vai al cinema, l'emozione dura un paio d'ore.

Attraversino ha detto...

Concordo con te, e ci mancherebbe altro, la mia era solo una piccolissima provocazione.

Le scommesse, i gratta e vinci, le schedine, il poker on line sono cose da usare con cautela e solo sotto stretto controllo medico, un po' come le droghe in genere ma...

Siccome tra i commenti avevo letto una certa spocchia di chi pensa di essere meglio o di avere una bagaglio culturale maggiore del povero vecchietto che si gioca la pensione al gratta e vinci voleo provare a riportare la cosa da punto di vista del giocatore non patologico, che poi sono la stragrande maggiornaza delle persone che poi siamo noi.

Anonimo ha detto...

Io la chiamo in un altro modo: "tassa sulla speranza".
Le persone che giocano al lotto non sono stupide, coi numeri fanno calcoli esorbitantemente complessi... e del tutto inutili, visto che l'urna non ha memoria.
Ma purtroppo queste persone sono totalmente ignoranti in campo statistico.
Spesso mi chiedo cosa sarebbero in grado di fare davanti alla visualizzazione esadecimale di un file sconosciuto... credo riuscirebbero a "craccarlo" molto rapidamente, visto che lì le correlazioni tra i numeri esistono davvero! :-)