sabato 25 giugno 2022

Come vivere con il gas ai prezzi attuali - prima parte

Credo di essere uno dei pochi italiani a cui l’aumento delle bollette non fa paura. Certo, mi fa paura il conseguente aumento di TUTTO: qualsiasi cosa utilizziamo, mangiamo, guardiamo usa energia e anche tanta, e questo significherà un aumento dei prezzi. Ma le bollette in sé non incidono molto sul mio bilancio, e per una buona fetta sono composte da spese fisse. Qui vorrei spiegare perché. 

Diciamo che mi sono preparato per tempo, sono alcuni decenni che so che dopo il 2020 avremmo avuto problemi, ed ho cercato di fare in modo da poterli affrontare. Per ora ci sono riuscito, non ho la minima idea se continuerò a poterlo fare, mi aspetto che i problemi peggioreranno, non hanno a che fare con Putin, o con Draghi, sono cose che dipendono semplicemente dal vivere in un pianeta che ha risorse finite. E che cominciano a finire. 

Partirò un po’ da lontano descrivendo 

  • Quanto pago attualmente nelle mie bollette, gas e luce. 
  • Quanto in teoria paga chi vive più o meno nella mia situazione

Quindi descrivo cosa ho fatto per arrivare ai miei consumi.In sintesi: 

  • Isolare la casa. Le nostre case sono dei colabrodi energetici. Isolare bene è difficile, ma puntando sugli elementi più critici possiamo dimezzarne il fabbisogno energetico. 
  • Efficientare: un elettrodomestico a basso consumo costa un po’ di più, ma si ripaga in molti casi in un tempo relativamente breve. Uno dei più critici è il frigorifero.
  • Risparmiare: possiamo rinunciare ad alcune cose, almeno in parte, senza grossi sforzi. Possiamo accorgerci che alcune non sono indispensabili. Un grado o due in meno in casa significa dover tenere un maglione in più. 
  • Elettrificare: l’elettricità è molto più efficiente per praticamente tutte le applicazioni in cui usiamo i combustibili fossili. Questo compensa il maggior “pregio” dell’elettricità rispetto ai fossili, e in alcuni casi (in particolare il riscaldamento) può portare a risparmi netti. L’elettricità può essere prodotta con rinnovabili, i combustibili sintetici anche se in teoria possibili sono estremamente inefficienti. Se sentite decantare i pregi dell’idrogeno, rizzate le orecchie, di solito non è vero (in alcuni casi sì, ma sono pochi). 
  • Prodursi l’energia. Individualmente è difficile. Ma in qualche caso conviene, se avete un tetto in cui mettere qualche pannello fotovoltaico, non vincolato da duemila balzelli, fatelo. 

Non pretendo di fare da modello a nessuno, ma ho sperimentato un po’ di cose, che a me han funzionato. Forse possono servire da stimolo ad altri. E forse altri possono darmi suggerimenti. Anche tutti i calcoli sono fatti molto a spanne, quel che basta per capire dove si va a parare, non certo quelli che servono per una certificazione energetica seria. Ma credo di averci preso abbastanza.Comunque per quanto i conti siano importanti, e ci sono per chi voglia approfondire, non sono essenziali per il succo del discorso: è possibile ridurre di molto i consumi. 

La cosa importante da portare a casa è che l’energia (e non solo quella ) costerà sempre di più. Non si tratta di salvare il pianeta, ma di salvare noi stessi dal tipo di problemi che incontriamo già adesso, con le bollette stratosferiche. Occorre prepararsi, una casa isolata vale più di qualsiasi altro bene che possiamo procurarci oggi. Citando Luca Mercalli "senza energia si torna al medioevo senza passare dal via". Se non ci prepariamo per tempo, non avremo le risorse per trovare una soluzione, e forse già ora è tardi. 

Siccome il tutto è venuto parecchio lungo, comincerò con le bollette e il primo punto. Il resto in un post successivo.

Bollette: il gas

Finisco per pagare molto più di spese fisse che di gas: avere uno scaldabagno a gas è comodo, e togliere del tutto i termosifoni non me la sento, ma consumo ogni anno circa 30 metricubi di gas, con una spesa che oggi fluttua mostruosamente: sono passato da 15€ l’anno a circa 50€, comunque qualche decina di euro l’anno, contro spese fisse di contratto di 180€. Insomma, la “componente materia prima” e costi correlati (tasse, trasporto) della bolletta del gas è un quarto del totale. Può raddoppiare o triplicare prima che me ne accorga. Per confronto se sul sito dell’ENI faccio una “analisi dei consumi” mi dice che casa mia ha bisogno di 1100 mc di gas l’anno, ma che con i loro consigli potrei ridurli a 600. Evidentemente il programmino non ha accesso ai miei dati di consumo. Con i loro consigli “ridurrei” la mia bolletta al triplo di quello che pago attualmente.

Per rapportare il tutto alle stesse unità di misura, un metrocubo di gas corrisponde a circa 10,5 kWh, di cui se ne usano circa 8,5. I miei 30 metricubi corrispondono quindi a 300 kWh. di cui 60 vanno via per il camino.

Bollette: l’elettricità

Per l’energia elettrica è molto più complicato. Ho un piccolo impianto fotovoltaico (4 pannelli di numero, 1,4 kW di picco) costato lacrime e sangue, che non mi sento di consigliare a nessuno, e che copre metà dei miei consumi. Ma per semplicità considererò solo i miei consumi totali, quindi sia quel che prelevo dalla rete che quello che mi autoconsumo dai pannelli. In un anno ho un consumo complessivo di 1570 kWh, con cui ci faccio andare:

  • frigorifero (bello grosso, con freezer): circa 180 kWh
  • modem, Wi-Fi, impianto domotica casalingo (con cui registro tutti i consumi), qualche stand-by che non riesco a levare: circa 350 kWh
  • PC, TV, stereo, lavatrice, lavapiatti, piastra ad induzione per cucinare, luci, aereatore, forno (normale e a microonde), ….: circa 500 kWh. Sono solo in casa, e quindi credo che questo numero vada moltiplicato per quello degli inquilini.
  • Scooter e bici elettrici: 220 kWh (li ricarico in casa, hanno le batterie estraibili)
  • pompa di calore (normale condizionatore invertibile con COP elevata) per scaldarmi di inverno: 320 kWh. Che corrispondono a circa 1300 kWh termici. Pur avendo un condizionatore, lo uso pochissimo d’estate. Preferisco usare un più efficiente ventilatore, ed abbassare la temperatura della casa tenendo aperte le finestre nelle ore notturne.
    Ripartizione dei miei consumi elettrici

Il costo marginale del kWh, oggi, è intorno a 43 centesimi. La mia bolletta, per la parte di consumo, sarebbe di 680 euro annui. In realtà ne pago meno per via dei pannelli fotovoltaici (che coprono circa metà dei consumi), e di un contratto particolare (di cui parlo più avanti).

Complessivamente quindi uso meno di 2000 kWh, tra luce e gas, per tutti i consumi domestici, per scaldare casa, acqua calda, e per muovermi in città (faccio circa 100 km ogni settimana). 550 euro di materia prima elettricità e 20€ di gas, ai prezzi correnti.

Quanto dovrei consumare

Come ci sono arrivato? Niente di eccezionale. Ho una casa di 75 metri quadri, in un condominio. La casa ha 2 pareti esterne per circa 40 mq di parete esposta, di cui 14 mq finestrati. Un po’ di dispersioni vanno nella colonna delle scale (24 mq) e, su una parte del soffitto, verso una terrazza al piano di sopra (30 mq). Ho provato a inserire questi dati in un programma per il calcolo della classe energetica dell’edificio, e i consumi che ci si aspetta sono circa 4500 kWh annui, circa 60 kW/mq/anno, che mi pone già in una situazione migliore rispetto alla maggior parte delle case. Sono valori molto a spanne, per una certificazione energetica seria dovrei chiedere una consulenza (che costa) ad un professionista, fare sondaggi del materiale presente nei muri e nel soffitto. Ma credo di non essere lontanissimo dalla situazione reale. 

Le dispersioni sono per un buon terzo (2200 kWh) dovute alle finestre (vedi le finestre "splendenti" dell'appartamento al primo piano nella prima immagine termica a fianco). Un’altra fetta non trascurabile (950 kWh) è dovuta al soffitto. Con una termocamera si vedono chiaramente i travi di cemento, che sono degli ottimi ponti termici. In pratica su metà del soffitto mi ritrovo una temperatura non distantissima da quella esterna, che soprattutto d’inverno contribuisce a raffreddarmi casa. È una situazione molto comune, non ci sono molti modi di fare un solaio, e il cemento compatto è un ottimo conduttore di calore. Poi ci sono gli spifferi, soprattutto i cassoni degli avvolgibili, che ho stimato in 200 kWh : nel totale non fanno molto, ma se voglio ridurre i consumi vanno eliminati.

Ripartizione delle dispersioni (kWh annui)

Per scaldare casa non si usano solo i caloriferi. Il Sole ci fornisce gratis un bel po’ di energia, che nelle mattine soleggiate d’inverno arriva ad una decina di kWh al giorno, a spanne 500 kWh nel corso della stagione. Chiaramente d’estate la cosa va evitata, serve una buona tenda da sole e tenere abbassati gli avvolgibili quanto basta. I consumi elettrici alla fine contribuiscono pure loro, per quanto i miei siano bassi altri 400 kWh ci sono. E poi c’è il calore delle persone, ognuno di noi produce circa 80W, per tre mesi invernali e le ore di permanenza in casa fanno circa 100 kWh, poco ma tutto aiuta. Quindi di base la mia necessità di riscaldamento si riduce (sempre molto a spanne) di un migliaio di kWh:

  • Richiesta complessiva per riscaldamento: 4500 kWh
  • Contributo del Sole: 500 kWh
  • Contributo consumi elettrici: 400 kWh 
  • Effetto stalla: 100 kWh
  • Richiesta netta per riscaldamento: 3500 kWh

3500 kWh corrispondono a circa 410 mc di metano annui, a cui va aggiunto il consumo per l'acqua calda sanitaria. Questo torna con i consumi dei miei vicini di casa (in realtà di solito più alte), ma non tanto con i miei, che sono sempre stati poco sopra i 300 mc. Stavo già applicando il consiglio del terzo punto, ma in ogni caso sono molto lontano dalle stime di 1000 mc del mio fornitore.

Primo punto: isolare

Immagine termica della sala,
con il controsoffitto, finestre
buone, e cassone isolato
.

Isolare una casa costa. Servirebbe un cappotto, che consente di abbattere moltissimo le dispersioni dei muri, ma va deciso dal condominio. Ad ogni riunione condominiale tiro fuori il problema, ma per vari motivi non si è mai riusciti a fare nulla. E quindi sono intervenuto in tutto il resto, essenzialmente infissi e soffitto. Comunque i muri non sono malaccio, forati e intercapedine per 40 cm di spessore complessivo, meglio di molte altre situazioni, anche se la parete nord è decisamente fredda, con problemi di condensa, e un bel cappotto servirebbe anche a quello.

Per prima cosa ho controsoffittato la parte di casa sotto la terrazza. Questo è costato relativamente poco, 1500 euro circa, con un risparmio di 600 kWh annui. Si tratta sostanzialmente di un cappotto interno, che non è un bel tipo di intervento: il rischio di condensa è molto elevato, e probabilmente tra un po’ dovrò smontare tutto e rifarlo. Ma dopo 8 anni sembra reggere bene.E come si vede dall'immagine qui sopra, ora il soffitto è alla stessa temperatura della casa. Resta un ponte termico per una trave in calcestruzzo sopra la finestra, lì ci vorrebbe il cappotto. Il cassone dell'avvolgibile è appena più freddo del resto, i vetri (buoni) sono a 16-17 gradi. 

Cambiare tutti gli infissi di casa mia è stata la spesa maggiore. In totale ci ho investito 11 mila euro, ma ho risparmiato circa 1400 kWh l’anno, e altri 150 kWh/anno per gli spifferi nei cassoni degli avvolgibili. Circa 180 mc di gas in meno. L’intervento era inoltre incentivato al 50%. La porta di ingresso (verso le scale) andava cambiata, già che c’ero l’ho presa con un buon isolamento, anche se non credo abbia fatto tantissimo. 

A questo punto i miei consumi (netti) sono calati da 3500 a 1400 kWh, meno di metà, e le richieste energetiche (bollette teoriche) ridotte da 410 a 160 mc l’anno. Quelle reali da 300 a 100 mc. L’effetto è evidente in una terrazza verandata: prima in inverno la temperatura con le finestre della veranda chiuse era di 10 gradi, ora è praticamente identica a quella esterna: non la sto più riscaldando con il calore disperso dalla casa. 

 Qualche commento sul ritorno economico dell’investimento. Ai prezzi del gas di qualche anno fa (senza contare gli incentivi), ci metterei 100 anni a ripagare i soldi spesi. A quelli attuali 30 anni (15 cosiderati gli incentivi). Ma le finestre andavano comunque cambiate, e il comfort di una casa isolata è decisamente maggiore: non ho punti freddi, o spifferi, che renderebbero difficile abbassare il termostato. Una casa ben isolata ti fa star bene anche a 18 gradi. Con i prezzi attuali, risparmio circa 500 euro l’anno rispetto ai miei vicini.

Degli altri punti parlerò nel prossimo post, è già lunghissimo così.

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