domenica 4 dicembre 2011

Una favola e tante scie chimiche

Un "cane solare" fotografato ad Arcetri il 28 novembre. Il piccolo arcobaleno nel cerchietto, a 22 gradi dal Sole, si verifica solo se quella foschia lassù è composta da cristalli di ghiaccio. Una prova che le scie di condensa sono formate, appunto, da ghiaccio.

Come mai mi occupo di quell'evidente bufala delle scie chimiche? Me lo chiedono in tanti: chi la riconosce come bufala mi rimprovera per buttar via il mio tempo, che potrei dedicare a cose più proficue; chi invece ci crede sostiene che il fatto che io perda tempo a confutargliela è un chiaro indizio del fatto che sono pagato per farlo, e quindi che la loro NON è una bufala.

Be', per una volta cercherò di dar loro retta, e quindi non mi metterò direttamente ad occuparmene, ma citerò solamente una persona che lo ha fatto. In questo ottimo post Ugo Bardi riporta una favola di Antonio Turiel, in cui tre boscaioli di fronte a una grave inondazione reagiscono in modo differente. Chi cerca un colpevole, e si innamora della propria teoria a dispetto delle evidenze, chi si convince che l'alluvione è solo una rara eventualità, il futuro è comunque roseo e si può continuare come se nulla fosse, e chi cerca le vere cause, e agisce di conseguenza.

Come il primo boscaiolo del racconto, chi sostiene la bufala delle scie guarda ai problemi ambientali in cui viviamo (nel gruppo degli attivisti fiorentini si lamenta dei raccolti sempre più scadenti) come frutto di un deliberato complotto di pochi cattivissimi. E ha individuato nelle scie degli aerei la prova di questo. Almeno alcuni dei sostenitori del complotto negano con molta energia la questione del riscaldamento globale, per loro solo uno specchietto per allodole. Un attivista locale mi prende in giro perché ritengo il petrolio una risorsa vicina all'esaurimento, mentre lui crede alla storia del petrolio abiotico (virtualmente infinito).

E mi sento di condividere le conclusioni di Turiel sulla "narrativa eroica", che affligge non solo i complottisti, e la loro immagine dell'uomo retto e determinato che sconfigge i cattivi che complottano nell'ombra, ma anche i nostri economisti che, per citare Turiel, cercano un discorso più attraente che realistico. Per esempio si parla di recuperare il sentiero della crescita anche se la realtà è che questa crisi economica non finirà mai; di accettare sacrifici ora a vantaggio della futura prosperità quando, in realtà, ogni aggiustamento ci porta al collasso catabolico; di piani di riscatto necessari per far riprendere l'economia quando in realtà servono per tappare i buchi delle grandi banche; di politiche di promozione dell'impiego che in realtà sono il degrado delle condizioni dei lavoratori; ecc.

Ma il problema della narrativa eroica è che non solo è errata, ma che ci porta al disastro. Per questo non è una perdita di tempo occuparsene.

9 commenti:

Claudio Casonato ha detto...

Quoto, quoto, e quoto.

longa ha detto...

Condivido hai colto l'essenziale

"Ci sono persone che VOGLIONO credere alla favole al di là di qualsiasi fatto e ragionamento obbiettivo"

Anonimo ha detto...

La narrativa eroica affligge anche i nostri politici, che non vedono i membri dell'opposizione come degli avversari da sconfiggere tramite idee e progetti validi, ma come perversi nemici della democrazia da eliminare per salvare la vita dei più deboli.


Losmio.

Anonimo ha detto...

Ottimo post, rigore logico tipico di una persona di scienza

Mia ha detto...

Oggi il reagente piu’ usato per far piovere o, come si dice in gergo, “inseminare” le nuvole, e’ lo ioduro di argento, facilmente reperibile ed economico. Una volta bruciato, libera delle particelle che hanno la stessa struttura a cristallo del ghiaccio. Basta aspettare la presenza di importanti formazioni nuvolose, poi si fa circolare all’ interno della nuvola i fumi della combustione di ioduro d’ argento attraverso aerei o razzi e il gioco e’ fatto. L’inseminazione delle nubi puo’ essere anche fatta con sostanze igroscopiche (come il carbonato di calcio) per far aumentare le dimensioni delle goccioline. Ma “prima di intervenire sul clima bisognerebbe investire sulla sua comprensione, perche’ il nostro attuale livello di conoscenza non e’ tale da farci dire con certezza se il riscaldamento globale sia causato dall’uomo o dalla normale evoluzione del sistema climatico“, specifica Prodi, sottolineando che in ogni caso, tutti gli interventi meteorologici e climatici “dovrebbero svolgersi sotto il controllo della ricerca scientifica – e non in altri ambiti – in modo da poter studiare i fenomeni geofiscici. Questo oggi non accade, limitando il controllo su questi esperimenti all’ambito statistico e non fisico“. Per intenderci, ci si limita a controllare statisticamente quanto si riesce a far piovere e non quali modifiche fisiche subiscono le nubi e con quali conseguenze. Attualmente sono numerosi gli Stati che sperimentano ufficialmente (o mettono gia’ in pratica) interventi per modificare il tempo. Dall’Estremo Oriente al Mali al Sudafrica, ma anche in Europa, Italia e Spagna.


http://www.meteoweb.eu/2011/12/come-controllare-il-clima-la-nuova-frontiera-della-ricerca-scientifica/105317/#chiudi_adv

Buon Natale Gianni!

Paolo C. ha detto...

@Mia

"...il nostro attuale livello di conoscenza non e’ tale da farci dire con certezza se il riscaldamento globale sia causato dall’uomo o dalla normale evoluzione del sistema climatico“

Evidentemente l'illustre Prodi - non nuovo a simili uscite - è a digiuno degli studi in materia; di uno dei più recenti si parla qui:

Quantify Man-made GW

Gianni Comoretto ha detto...

Cara Mia,

innanzitutto ben tornata, e tanti auguri di buone feste.

Sulle affermazioni di Prodi mi trovo QUASI totalmente d'accordo. A parte un forte disaccordo sul suo considerare non dimostrata la causa umana del riscaldamento globale. E mi sembra anche che faccia parecchia confusione tra controllo meteorologico (fatto comunemente in molti paesi, come dice Prodi senza grossi controlli sulla sua reale efficacia) e geoingegneria (per ora solo ipotizzata).

Entrambe queste cose però non c'entrano con le "scie chimiche": appaiono molto differenti (una fiamma violetta senza fumo non assomiglia ad una scia bianca), sono rilasciate da aerei differenti, a quote differenti, mai con il cielo sereno. Come si vede anche dalla foto nel post, quello è ghiaccio senza ombra di dubbio.

Ma si tratta sempre di una "narrativa eroica": lo scienziato che con un pizzico di ioduro d'argento combatte la siccità (per il controllo della pioggia), o riesce ad evitare la pioggia sull'apertura dei giochi olimpici, e la geoingegneria che ci salva tecnologicamente dai disastri che la tecnologia ci ha procurato. In questo credo che io e Mia siamo sostanzialmente d'accordo.

Anonimo ha detto...

si certo...il ghiaccio infatti resta nell'aria per ore e giorni...il ghiaccio rende il mio cielo velato..manco ci avessero passato lo zucchero sopra. te e il tuo cazzo di cicap di merda...pagati per raccontare un mare di cagate ogni giorno. e coglioni quelli k vi seguono anche. perchè devi cagare il cazzo a tanker enemy se non dicono la verità? se sai di essere nel giusto nn ti incazzi..se sai di essere nel torto invece si....cosa racconterai ai tuoi figli? racconto cazzate dalla mattina alla sera... smentisco uno degli attacchi peggiori al nostro piane..e tutto per i soldini immagino. ah già..nn ne hai di figli..nn puoi capire. l'unico figlio di puttana sei tu. che peccato.

Gianni Comoretto ha detto...

@anonymous: il ghiaccio resta in aria, di cosa credi siano fatte le nubi alte?
Il ghiaccio rende il cielo velato, nessun aereo ci riuscirebbe. Il cielo velato infatti esiste da quando l'uomo guarda il cielo, almeno.

Ma evidentemente non sei in grado di capire quel che c'è scritto in questo blog. La presenza di pareli all'angolo giusto è una PROVA che quello è ghiaccio. Altre sostanze darebbero pareli in posizioni differenti, o non li darebbero proprio.

Se sai di essere nel giusto non ti incazzi se hai torto invece sì. Be', direi che è la miglior prova a mio favore, rileggi il tuo intervento e rifletti. Riguardo a Tanker Enemy, ne ho parlato solo quando han pubblicato video e fatture false, Poi come qui parlo delle scie senza nominarli, non voglio dovermi poi lavar la bocca con il sapone.

Ti sembrerà strano, ma non ricevo un cent bucato per quel che faccio. Il CICAP si fa pagare (una quota di iscrizione, sono praticamente i soli soldi che riceve) e non paga nessuno. Per Banca Etica lavoro gratis. E ai miei figli insegno a ragionare, osservare, discutere, e usare un linguaggio un po' diverso dal tuo.