Ieri qualcuno ha pagato un barile di petrolio a 100$. Non è di per sé una gran notizia, da un paio di mesi il prezzo di un barile oscilla sopra i 90$, con punte a 99$. Ma se si guarda l'andamento degli ultimi 3 anni, fa impressione. Siamo passati da 30-40$ a 100, con un andamento oscillante ma inesorabile, che nell'ultimo hanno ha accelerato drasticamente, in media un 5% in più al mese.
I motivi citati dai giornali sono i più disparati, ma più o meno nella stessa linea: tensioni geopolitiche, terrorismo, nigeriani che guerrigliano, ceceni, pakistani, chi più ne ha più ne metta tanto una guerricciola si trova sempre, in qualsiasi momento. Poi c'è la speculazione. Certo, c'è sui pomodori, figuriamoci se non c'è sul petrolio. Chi ci capisce più di me la valuta intorno al 20%, se non ci fosse quella il petrolio costerebbe 80$. Il prezzo di settembre-ottobre.
Ma se si guarda i dati sulla produzione, si vede che sono 3-4 anni che di petrolio si produce sempre quello. Nonostante i grossi investimenti stimolati dai prezzi in salita, i nuovi giacimenti messi in produzione, si riesce a malapena a contrastare il declino naturale dei vecchi giacimenti, che sono ormai tutti in calo. Anche le prosepttive sono quelle, difficile capire in anticipo quanto un giacimento produrrà, ma anche qui se va bene si riesce a tenere stabile la produzione, nulla di più. Il tutto nonostante i consumi siano aumentati, nei decenni precedenti, di un 2-3% l'anno. Insomma, gli alti prezzi servono, in un'economia di mercato, a "distruggere la domanda", ad eliminare quel 10% di consumi che ci si aspetterebbe estrapolando la tendenza, a fare insomma in modo che il petrolio prodotto basti. Di produrre di più non se ne parla, l'OPEC annuncia ma poi al momento buono si rimangia tutto. Semplicemente non può.
Cosa succede se questo continua (e non vedo perchè no)? Un raddoppio ogni 3 anni significa che i prezzi decuplicano ogni 10. Che nel 2010 la benzina costerà 2 euro e mezzo al litro, e nel 2018 13 euro. Un pieno a 300 euro, più o meno un euro a km. Non speriamo in cose come i biocarburanti (che ci han già raddoppiato il costo del grano), o l'idrogeno (la miniera più vicina di idrogeno è su Giove). Quelle sono bufale e basta, hanno un senso, limitato, in alcuni ambiti ma per far andare le auto sono controproducenti, peggiorano solo la situazione. Né pensiamo che basterà non andare in auto. Il 10% del petrolio serve per far andare l'industria agroalimentare, senza quello non si mangia. O detto in altri termini, col petrolio a quei prezzi andare a far la spesa sarà un salasso. E abbiamo visto cosa succede con i camion fermi, il "just in time" ha un'autonomia di 3 giorni, più o meno.
Che fare, oltre a chiudersi in casa e aprire la canna del gas (finche c'è)? Bé il primo passo è rendersi conto che un problema esiste, e che è vicino, molto. Abbiamo 10, 20 anni prima che il petrolio ci abbandoni, e lo farà stringendo lentamente il cappio che ci siamo messi al collo. Dobbiamo imparare in questo tempo a farne a meno. Non possiamo certo abbandonare l'auto da un giorno all'altro. Siamo legati mani e piedi a questa assurda scatola di latta, il lavoro spesso è impossibile da raggiungere senza, i figli li mandiamo a scuole lontane, ad attività al capo opposto della città. Impariamo a farne a meno, con una terapia a scalare di disintossicazione. Scegliamo le cose che facciamo in modo e dove la macchina non serva. La bici è una grande invenzione, e i motorini elettrici fan 100 km (almeno) con un litro di benzina equivalente in centrale elettrica.
Impariamo a fare a meno di tutta l'energia che sprechiamo. Credevo di consumarne poca, con i miei 4 kWh al giorno (bolletta di 36 euro a bimestre) ma un conoscente mi ha dato un ceffone morale con i suoi 50 kWh al mese, 1,6 al giorno, meno della metà. Andrò ad imparare da lui. Comunque con elettrodomestici A++, e lampadine a basso consumo si risparmia abbastanza da ripagare l'investimento in meno di 2 anni. Coibentiamo, mettimo doppi e tripli vetri, finestre senza spifferi..... Di spazio ce n'è tanto per migliorare, oggi sono tornato a casa dopo una settimana di assenza e casa mia, con tutto spento, ha 18 gradi. Grazie ai vicini che tengono il termostato a 21, ma grazie anche ai nuovi infissi appena cambiati.
Comperiamo alimenti biologici, e di "fililera corta". Riscopriamo i mercatini locali, le passeggiate, le relazioni umane. Soprattutto queste. Il mondo che verrà lo costruiremo noi, da ora. Potrà essere un mondo di pirati che saccheggiano ciò che è rimasto, o un mondo in cui si cerca di affrontare insieme i grossi problemi che avremo davanti.
giovedì 3 gennaio 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)