Cari colleghi, si informa che dalla data odierna non possiamo emettere buoni d'ordine in quanto non sono chiari i requisiti necessari ai fornitori per avere rapporti con la pubblica amministrazione."
Con questa mail la mia amministrazione mi comunicava, 10 giorni fa, che non posso spendere nulla. Come credo in qualunque pubblica amministrazione italiana. Non importa se mi servono dei componenti elettronici per terminare il mio strumento che deve essere pronto per la settimana prossima o se devo far riparare uno strumento che si è guastato. O se mi scade l'offerta con le condizioni vantaggiosissime che ero riuscito a strappare al rappresentante. E immagino succeda lo stesso se servono penne o carta in una qualunque segreteria, se si rompe un computer fuori manutenzione in un ufficio, per il materiale scolastico,... Gli ospedali si salveranno in quanto ormai SpA?
Immaginatevi una ditta, in cui improvvisamente nessuno può più comperare nulla. Ma anche a casa vostra, il conto del droghiere o del supermercato ve lo passano, ma se si rompe una lampadina vi arrangiate. Certo, è un problema temporaneo, presto (quando?) si stabiliranno questi fantomatici criteri di tracciabilità, qualche burocrate stabilirà che se compili il formulario A/38 quei soldi sono sicuramente non destinati alla mafia o ai paradisi fiscali. Ma non si poteva farlo prima?
Per ora le ipotesi più gettonate sono due:
- se per un mese si blocca tutto, lo Stato risparmia. La gente disperata si sarà comperato le penne e i toner di tasca propria (ah, le piccole spese rimborsate dietro presentazione di scontrino sono abolite dalla stessa circolare) o semplicemente non avrà erogato dei servizi per impossibilità a farlo.
- ci sarà una insurrezione contro la L.136, che verrà abrogata per manifesta inapplicabilità. E quindi la lotta ai flussi finanziari sporchi resterà una bella ma utopica idea.
Dopo un mese, ci comunicano che si possono fare ordini fino a 500 euro di spesa. Ancora riparare uno strumento, o comperare un pezzo non banale di uno strumento non si può, ma almeno la cancelleria sì. La settimana scorsa il direttore, con dichiarazione di urgenza per motivi sanitari e solito plico di carte bollate, è riuscito a far accettare l'ordine per la carta igienica.
(25/10/2010)
Le pubbliche amministrazioni si stanno muovendo in ordine sparso. Ciascuno interpreta come può le disposizioni, chi autorizza spese con motivi di urgenza, chi ha deciso di fregarsene, chi ammette spese fino a 500 euro, ma solo per spese di funzionamento (voce B), non per investimento (voce A). E naturalmente per ordini sui 1000-1500 euro si fraziona alla grande. Ma visto che una soluzione al problema è ancora al di là dell'orizzonte, ci si arrangia. Vecchio metodo all'italiana, la burocrazia rende le cose impossibili, ma siccome sono impossibili ma occorre farle, ci si arrangia.