Da qualche tempo circola in rete, anche su siti "ufficiali", la previsione di tremende tempeste solari per il 2012. A riguardo una ricerca su Google ritorna circa 14.400 siti solo in italiano. Il tutto si sposa bene con i miti apocalittici sulla fine del calendario Maya, sul pianetone Nibiru, per cui la cosa viene amplificata anche in siti meno seri.
In effetti una tempesta solare è una cosa seria. Semplificando all'osso, sulla superficie del Sole, in certe condizioni, si verificano enormi esplosioni che scagliano nello spazio materia ionizzata ad altissima velocità. Dopo un paio di giorni queste particelle cariche arrivano sulla Terra, e provocano aurore boreali, disturbi alle comunicazioni, fan saltare linee elettriche (soprattutto alle alte latitudini) e in particolare possono danneggiare seriamente le apparecchiature elettroniche dei satelliti artificiali, non protetti dall'atmosfera. Pertanto l'attività del Sole viene costantemente seguita, e i satelliti artificiali vengono messi in configurazioni più sicure, o spenti, quando è prevista una tempesta. L'intensità e la frequenza delle tempeste segue il ciclo di attività del Sole, che ha un periodo di 11 anni. L'ultimo massimo è avvenuto nel 2001, per cui il prossimo è previsto, appunto, per il 2012.
Finora i danni dovuti a queste tempeste non sono stati particolarmente gravi. Ma uno studio della NASA ha esaminato cosa succederebbe se si ripetessero eventi come quello successo nel 1859, e ha visto che soprattutto la rete elettrica è vulnerabile. Un grosso elettrodotto forma una gigantesca spira con il terreno, e può raccogliere le deboli variazioni di campo magnetico prodotte dalla tempesta. La corrente elettrica così prodotta è in grado di fondere un trasformatore di potenza, provocando un black-out difficile da ripristinare. Se gli effetti della tempesta si estendessero a latitudini temperate, in centro-sud Europa o negli USA, i potenziali danni sarebbero immaginabili. Quindi, concludendo, sarebbe il caso di prendere precauzioni, che esistono, in Norvegia mica gli salta tutto ad ogni aurora boreale.
Bene, e che c'entra il 2012? Nessuno ha detto, da nessuna parte, che il prossimo massimo sarà diverso dal precedente, e nel 2001 non è finito il mondo. Ad onor del vero, due astronomi avevano previsto, nel 2006, un ciclo solare particolarmente intenso. Ma già nel 2008 era chiaro che non sarebbe stato così.
Probabilmente tutto è nato dal comunicato stampa con cui la Nasa ha diffuso la notizia, in cui si dice che:
- gli effetti di una tempesta magnetica sarebbero potenzialmente disastrosi
- la frequenza delle tempeste segue il ciclo solare
- il prossimo massimo è previsto per il 2012
Errore di comunicazione, per uno scienziato è ovvio che le tre affermazioni sono indipendenti, al più gli autori vogliono far capire che non sarebbe una cattiva idea quella di installare, in questi tre anni, qualche sistema di protezione sui grossi elettrodotti. Ma per una persona comune il fatto che le mettano insieme significa che gli eventi descritti al primo punto avverranno sicuramente nel 2012. A poco valgono le smentite, ad es. qui, in rete con Google non si trova nulla.
La cosa mi è tornata in mente leggendo, sulla pagina scientifica del sito di Repubblica, la notizia riguardo il ritardo del ciclo solare. Sì, perché questo ciclo appare particolarmente fiacco, il Sole è spesso senza macchie, niente tempeste. E subito si passa al catastrofismo opposto. Il Sole, quando l'attività è ridotta, emette un pochino meno luce, e gli effetti del periodo più famoso senza macchie solari, il cosiddetto minimo di Maunder, tra il 1645 e il 1715, furono probabilmente la piccola era glaciale (non medioevale, fatto confusione con l'optimum climatico), con temperature globali di 0,6 gradi sotto la media. Sufficienti a far ghiacciare l'Arno in inverno. Ma non tutti i giornalisti sono uguali, un articolo di Bianucci, pur paventando questa possibilità. è già mooolto più realistico.
Sono cose come queste che fan pensare alla gente un po' più attenta che gli scienziati siano una manica di contapalle, o quantomeno superficiali. Solo 6 mesi fa ci prospettavano la fine del mondo per un'attività solare esagerata, oggi si lamentano di assenza di attività solare. Ieri ci rompevano con il riscaldamento globale, oggi prospettano un'era glaciale. Del resto l'era glaciale la prospettavano anche negli anni '50, no?
Vagli a spiegare che (quasi) nessuno ha previsto attività solare esagerata. Che negli anni '50 la maggior parte degli scienziati era convinta che le emissioni in atmosfera provocassero aumenti di temperatura, e che ci si meravigliava che questi si fossero arrestati (si scoprì dopo che questo era dovuto all'effetto dei particolati da inquinamento), solo una piccola minoranza attribuiva la cosa ad una imminente era glaciale. E che anche la variazione di attività solare in atto è stata discussa dagli studiosi del clima, e l'idea corrente è che questa possa, se continua, arrestare per qualche anno il riscaldamento, non rovesciarlo.
Insomma, queste notizie, prese da sole, sono solo rumore, tasselli isolati che vengono ingranditi fino a coprire tutto il puzzle, ogni volta di una tinta diversa. Comunque preferibilmente una tinta fosca.
(Ringrazio Maria Heibel e Claudio Della Volpe per il prezioso lavoro di ricerca in rete)
Finora i danni dovuti a queste tempeste non sono stati particolarmente gravi. Ma uno studio della NASA ha esaminato cosa succederebbe se si ripetessero eventi come quello successo nel 1859, e ha visto che soprattutto la rete elettrica è vulnerabile. Un grosso elettrodotto forma una gigantesca spira con il terreno, e può raccogliere le deboli variazioni di campo magnetico prodotte dalla tempesta. La corrente elettrica così prodotta è in grado di fondere un trasformatore di potenza, provocando un black-out difficile da ripristinare. Se gli effetti della tempesta si estendessero a latitudini temperate, in centro-sud Europa o negli USA, i potenziali danni sarebbero immaginabili. Quindi, concludendo, sarebbe il caso di prendere precauzioni, che esistono, in Norvegia mica gli salta tutto ad ogni aurora boreale.
Bene, e che c'entra il 2012? Nessuno ha detto, da nessuna parte, che il prossimo massimo sarà diverso dal precedente, e nel 2001 non è finito il mondo. Ad onor del vero, due astronomi avevano previsto, nel 2006, un ciclo solare particolarmente intenso. Ma già nel 2008 era chiaro che non sarebbe stato così.
Probabilmente tutto è nato dal comunicato stampa con cui la Nasa ha diffuso la notizia, in cui si dice che:
- gli effetti di una tempesta magnetica sarebbero potenzialmente disastrosi
- la frequenza delle tempeste segue il ciclo solare
- il prossimo massimo è previsto per il 2012
Errore di comunicazione, per uno scienziato è ovvio che le tre affermazioni sono indipendenti, al più gli autori vogliono far capire che non sarebbe una cattiva idea quella di installare, in questi tre anni, qualche sistema di protezione sui grossi elettrodotti. Ma per una persona comune il fatto che le mettano insieme significa che gli eventi descritti al primo punto avverranno sicuramente nel 2012. A poco valgono le smentite, ad es. qui, in rete con Google non si trova nulla.
La cosa mi è tornata in mente leggendo, sulla pagina scientifica del sito di Repubblica, la notizia riguardo il ritardo del ciclo solare. Sì, perché questo ciclo appare particolarmente fiacco, il Sole è spesso senza macchie, niente tempeste. E subito si passa al catastrofismo opposto. Il Sole, quando l'attività è ridotta, emette un pochino meno luce, e gli effetti del periodo più famoso senza macchie solari, il cosiddetto minimo di Maunder, tra il 1645 e il 1715, furono probabilmente la piccola era glaciale (non medioevale, fatto confusione con l'optimum climatico), con temperature globali di 0,6 gradi sotto la media. Sufficienti a far ghiacciare l'Arno in inverno. Ma non tutti i giornalisti sono uguali, un articolo di Bianucci, pur paventando questa possibilità. è già mooolto più realistico.
Sono cose come queste che fan pensare alla gente un po' più attenta che gli scienziati siano una manica di contapalle, o quantomeno superficiali. Solo 6 mesi fa ci prospettavano la fine del mondo per un'attività solare esagerata, oggi si lamentano di assenza di attività solare. Ieri ci rompevano con il riscaldamento globale, oggi prospettano un'era glaciale. Del resto l'era glaciale la prospettavano anche negli anni '50, no?
Vagli a spiegare che (quasi) nessuno ha previsto attività solare esagerata. Che negli anni '50 la maggior parte degli scienziati era convinta che le emissioni in atmosfera provocassero aumenti di temperatura, e che ci si meravigliava che questi si fossero arrestati (si scoprì dopo che questo era dovuto all'effetto dei particolati da inquinamento), solo una piccola minoranza attribuiva la cosa ad una imminente era glaciale. E che anche la variazione di attività solare in atto è stata discussa dagli studiosi del clima, e l'idea corrente è che questa possa, se continua, arrestare per qualche anno il riscaldamento, non rovesciarlo.
Insomma, queste notizie, prese da sole, sono solo rumore, tasselli isolati che vengono ingranditi fino a coprire tutto il puzzle, ogni volta di una tinta diversa. Comunque preferibilmente una tinta fosca.
(Ringrazio Maria Heibel e Claudio Della Volpe per il prezioso lavoro di ricerca in rete)