Un tizio entra in un bar ed ordina cappuccino e brioches. Ma il barista gli risponde che le brioches sono finite. "Allora mi dia latte e brioches". E poi prova con cioccolata e brioches, caffé macchiato e brioches, niente da fare, il barista risponde sempre "Ma le ho detto che non ho più brioches!". Alla fine se ne va seccato, ed incontra un amico a cui racconta la disavventura. "Fossi stato in te, gli avrei sbattuto in faccia tutte le dannate brioches!"
L'on. Brandolini, assieme ad altri suoi compagni di partito, ha presentato una curiosa interrogazione, che mi ricorda questa barzelletta.
In passato aveva presentato ben due interrogazioni sulle "scie chimiche" (qui e qui) alla quale è stato risposto dai ministeri interessati che:
- le scie che vediamo dietro agli aerei sono scie di condensa
- non è noto al Governo nessun volo, militare o civile, che rilasci scie chimiche
- nessun aereo militare italiano è attrezzato per spargere sostanze chimiche in atmosfera
- non esiste nessun accordo tra Italia e Stati Uniti riguardante scie chimiche (immagino ad es. autorizzazioni al sorvolo da parte di ipotetici "tanker" statunitensi)
Ma evidentemente non basta, perché il nostro onorevole rappresentante ha nuovamente chiesto (testualmente):
- quali ricerche scientifiche siano state effettuate, quali indagini siano state svolte e quali elementi siano stati raccolti sull'insieme dei voli, militari e non, effettuati nello spazio aereo nazionale, da qualunque soggetto, che abbiano avuto come effetto il rilascio di scie chimiche;
- se non ritenga di monitorare e registrare i tempi, luoghi e modalità entro cui nello spazio aereo nazionale si formano scie chimiche in modo di realizzare una banca dati utile a definirne la natura e le eventuali conseguenze su salute, clima e ambiente;
- se l'Aeronautica militare o altri soggetti pubblici siano coinvolti e con quali compiti nel progetto di cooperazione Italia/USA su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici.(4-02154)
L'ultimo punto merita un chiarimento, che serve anche a capire meglio come ragionano certe onorevoli persone. L'accordo di cooperazione sui cambiamenti climatici riguarda gli studi sul noto problema del riscaldamento globale, ed è un accordo di tipo scientifico, civile, non militare. Non parla in nessun modo di esperimenti di controllo del clima. Questo è stato fatto presente all'on. Brandolini, ma evidentemente non l'ha capito. O non lo vuol capire.Aggiungo per l'archivio delle scie chimiche questa foto di un Boeing 747 presa sopra Vigo di Fassa il 4 Gennaio. Cielo limpido, sembrava di toccarlo, ma era a 11500 metri, circa 10 km sopra di me, scia NON persistente, ma bella lunga. L'aereo si vedeva grande quasi come la Luna piena.
Aggiornamento, 7 marzo:
L'ineffabile comandante Straker, sul suo blog, non riesce a capacitarsi di come la foto qui sopra rappresenti un Jumbo Jet a 10 km. E come abbia fatto io a calcolare quella distanza. Per gli altri lettori, vorrei suggerire un semplice esperimento. Visualizzate la foto con un programmino che consenta di "zoomarla". Cambiate le dimensioni finché l'apertura alare risulti di 6 millimetri e mezzo. Guardatela da un metro di distanza. Un Jumbo Jet a 10 km si vede esattamente così, visto che la sua apertura alare è di 64 metri.
Ora ingrandite l'immagine finché l'apertura alare è di 6 cm e mezzo (64 mm), e fotografate lo schermo con la vostra macchina fotografica da 10 metri di distanza, con lo zoom al massimo. Quando fotograferete un Jumbo Jet, potrete calcolare la sua distanza con una semplice proporzione, confrontando le due foto. E senza telemetri!