E siamo a 125 e rotti dollari al barile. 81,36 euro, centesimo piu', centesimo meno. Qualcuno si è preso la briga di calcolare i possibili prezzi fino al 2030, e quanto questo influirà sul prezzo alla pompa della benzina. E' in Australia, ma considerate le incertezze del modello, se lo si calcola in euro per l'Italia non credo sia granché sbagliato. Forse un tantino ottimistico.
Il conto è basato sul seguente ragionamento. Nel futuro la produzione di petrolio è destinata a diminuire, come ho raccontato in un mio precedente post. Per comprimere la domanda, bisogna alzare i prezzi fino a che i potenziali clienti non riducono i loro consumi, volenti o nolenti. Quello sarà il prezzo che pagheremo. Ripeto, nella più ottimistica delle previsioni.
3 commenti:
Il link non funziona...
Però ho sentito che l'indonesia vorrebbe uscire dall OPEC (o come si chiama l'organizzazione in questione) e cominciare ad estrarre più petrolio. Il che potrebbe far riabbassare i prezzi.
Certo, non finché è solo l'indonesia, ma si potrebbe scatenare qualche fenomeno di concorrenza e di emulazione.
Il server del link ha avuto qualche problema. Ora va
Sull'Indonesia. La sua produzione e' in declino del 5% l'anno, oggi è l'1% della capacità mondiale. Non mi aspetto che se incrementa la produzione (di quanto?) lo scenario cambi granché.
Inoltre dal 2004 è un importatore netto di petrolio. Direi che il meccanismo delle quote OPEC ormai è praticamente saltato, e tutti già producono tutto quel che possono. Semmai vedo possibile che, con gli alti prezzi, i produttori, che sanno quanto petrolio gli resta, se lo centellino. Meglio ricchissimi oggi e pezzenti domani, o ricchi oggi e benestanti domani?
Inoltre stiamo già estraendo petrolio "caro", il che significa che anche se i prezzi magicamente scendessero, non potrebbero comunque andare sotto i 70-80$. Il prezzo è sempre quello dell'ultimo barile estratto, quello più caro, chi lo estrae a meno si adegua a quello.
quello che stavo cercando, grazie
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