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domenica 8 marzo 2009

Olanda

Sono appena di ritorno da un viaggio di lavoro in Olanda. Ne ho approfittato per un giro ad Amsterdam, con visita alla casa di Anna Frank (che non commento perché non riesco onestamente ad esserne all'altezza), e al museo di Van Gogh. Tra l'altro, occasione ghiotta per un astronomo, un'esposizione su Van Gogh ed i colori della notte, con tutti i dipinti di cieli stellati, in cui il maestro riesce a catturare l'emozione del trovarsi a tu per tu con l'infinito (la riproduzione qui sopra purtroppo no). Suggerisco come colonna sonora la splendida canzone di Don McLean.

Qui commento solo due flash (e mezzo). Il primo è il parcheggio di biciclette della stazione (questa foto). Un edificio su due piani, con letteralmente migliaia di biciclette. Ho visto cose simili solo in Giappone, altro paese con una grossa cultura ciclistica. In tutta la città una impressionante rete di piste ciclabili, e puoi affittare una bici anche per poche ore.

L'osservatorio dove dovevo andare a lavorare è a un paio di ore di treno, e occorre cambiare. Ho consultato il sito delle ferrovie, stampato il promemoria, e solo sul treno ho visto che la coincidenza era di ben quattro minuti. Roba da fantascienza. Nel viaggio di ritorno (stessi tempi) ho quindi pensato di immortalare la situazione. Sono appena sceso dal treno di destra, arrivato alle 16:07, e sto aspettando quello a sinistra, in partenza per le 16:11.

Naturalmente mi sono chiesto se anche in Olanda ci siano le scie chimiche. Ho lasciato in Italia un cielo tersissimo, ma pretenderlo in Olanda a Marzo era troppo, e la pioggerellina locale mi ha accompagnato per quasi tutta la permanenza. Ma dall'aereo ho fotografato queste scie persistenti, a quota molto più alta. Non so la quota del mio aereo, ma non era certo a 4000 metri. Sotto di me la coltre di nubi che le scie dovrebbero in teoria irrorare. Se qualcuno avesse dubbi che sono a quote differenti...

mercoledì 7 gennaio 2009

Requiem per una bici

E' un brutto periodo. Ma la ciliegina sulla torta è stato trovare stamane, alla rastrelliera per bici, la catenona orfana. Qualcuno è riuscito ad aprirla, ha tagliato l'altra catena (pure da moto, di quelle toste), portato via la bici (di Rossella), e ha pure richiuso il tutto. A soli 9 mesi dall'acquisto, dopo un precedente furto.

Qui a fianco e sotto potete vedere la bici e le due catene, regolarmente passate tra i due montanti del telaio, prima del fattaccio. Cliccando sulla foto potete vederla ingrandita, e valutare le due catene. Catena e lucchetto pesano un 5 chili, per cui il secondo lucchetto, da usare per legare la bici negli spostamenti quotidiani. Il lucchetto era dato di sicurezza, con chiave tipo quella delle auto, cilindrica con segmenti intagliati su due facce. Non è stato forzato, funziona ancora perfettamente, e sospetto sia stato lasciato lì per spingerci a riusarlo, e quindi a farci ri-fregare la bici.

La cosa ci lascia con molti interrogativi:
- come han fatto?
- come mai han rubato solo una bici chiusa con due lucchetti pesi, lasciando lì tutte le altre (alcune niente male) chiuse con la catenina di ordinanza, o addirittura solo alla ruota anteriore sganciabile?
- come mai due bici in 9 mesi, ma ce l'hanno proprio con noi?
- come fare per evitare che ti rubino la terza? Affittare un garage, a Firenze, costa circa una bici al mese.

Concludo con una nota positiva. Dopo le ordinanze degli ultimi mesi, il Comune sta installando dappertutto un sacco di rastrelliere. Di quelle belle, a "U" rovesciata.

Aggiornamento (30 gennaio):
Stanotte ho notato l'assenza di una bella bici da una rastrelliera in viale Giannotti. Probabilmente anche lei vittima dei soliti, anche lei aveva il lucchetto a chiave cilindrica. Quindi la tecnica è rubarle a macchia di leopardo, in modo da non destar troppo allarme. Scegliendo le meglio e fregandosene dei lucchetti.

venerdì 3 ottobre 2008

Ancora bici

Stamane, nel prendere la bici alla rastrelliera in piazza Elia Dalla Costa, ho trovato le solite auto parcheggiate davanti. Oltre metà rastrelliera è inservibile, e quel po' che resta richiede acrobazie per mettere e togliere la bici.

Casualmente, per lavori al semaforo, erano presenti due vigili. Ne ho quindi fermato uno e ho fatto presente la situazione. "Parcheggi in un'altra rastrelliera". "Si', ma a me se la lego male la bici la portate via" "Ha ragione, ma che vuole che faccia..."

Insomma, in soldoni le auto hanno diritto a parcheggiare, impunite, nelle rastrelliere per bici.

Comunque ho seguito il consiglio, e sono andato alla rastrelliera sotto casa mia. Eccola. In effetti un posto ci sarebbe, ma...




Aggiornamento al 6 Ottobre: Mi scrive la presidente dell'associazione Città Ciclabile, comunicandomi che ha inoltrato la mia segnalazione all'Assessore e al Comandante dei Vigili Urbani.

venerdì 26 settembre 2008

Mobilità varie assortite

Non avere l'auto comporta molte libertà:
  • una bella pernacchia ogni volta che passi davanti ad un distributore
  • la soddisfazione di superare una Ferrari Testarossa bloccata in un ingorgo
  • niente assicurazione (il motorino elettrico la paga ma sono 100 euro contro gli 800 che pagavo per l'auto, la bici sono meno di 20€ l'anno)
  • palestra gratuita: 100 metri di dislivello in bici sono una buona mezz'ora di esercizi agli attrezzi
  • facilità di parcheggio
Ma sembra proprio che questo non vada giù ai nostri amministratori, pubblici e privati. Sul parcheggio, infatti, come ho detto in un precedente post, il Comune di Firenze ha deciso di correre ai ripari, vietando l'allucchettamento ai pali e contemporaneamente dichiarando che le rastrelliere sono finite, non ne installeranno fino a nuovo ordine. I tentativi delle associazioni di ottenere una moratoria sono falliti, e nella nuova depositeria si accumulano centinaia di bici. La beffa maggiore è che mentre lunedì scorso i volontari di FirenzeInBici "premiavano" centinaia di eroici concittadini che affrontano quotidianamente il traffico in bicicletta, i vigili rimuovevano decine di biciclette, che non intralciavano nulla, da Piazza dei Ciompi.
Quindi domani (sabato 27 settembre) alle 10 e mezza sarò con la mia bici alla manifestazione di protesta, sempre in piazza dei Ciompi.

Non va meglio per chi (come me) ha un cane e viaggia in treno.

Se vai a trovare parenti e stai via qualche giorno, è difficile trovare un "dog sitter". Fino ad oggi, si poteva portare dietro il fedele amico: si paga un biglietto apposito, si deve evitare gli eurostar (dove dovrebbero stare in una gabbietta tra i bagagli, poco praticabile per un cane medio sui 10 kg), se un passeggero ha problemi di compatibilità canina devi spostarti, ma con un po' di buona educazione e buonsenso si viaggia. Dal primo ottobre no: i cani di taglia non piccola non sono ammessi. Multa di 100 euro per i trasgressori. Si arriva all'assurdo che tra me e la mia compagna, da ottobre, saremo costretti ad andare a trovare i rispettivi parenti a turno. E, visto che lei è livornese e per 2 anni ci siamo frequentati grazie a viaggi in treno, la nostra storia romantica sarebbe stata semplicemente impossibile. Quindi invito tutti quelli che hanno a cuore non solo i cani, ma anche la vita sentimentale dei loro padroni, a firmare la petizione perché Trenitalia si ravveda.

martedì 2 settembre 2008

città ciclabile

Qualche giorno fa, all'interno di un pacchetto sul decoro cittadino, il Comune di Firenze ha vietato di legare le biciclette ai pali. Occorre legarle alle apposite rastrelliere. Questa è solo uno dei divieti, alcuni semplici da rispettare e logici (raccogliere le deiezioni canine, cosa che faccio regolarmente, richiede solo il portarsi dietro dei sacchetti di plastica), altri meno (che noia dà sedersi sui gradini di un monumento?) o decisamente assurdi, come quello di stendere i panni alle finestre ("comperatevi un'asciugabiancheria"). Ma torniamo alle bici.

Giustissimo, le bici van legate in spazi appositi, non lasciate
in giro. Ma facciamo qualche esempio. Nel tratto di strada dove vivo ci sono trentasei posti auto, e quattro posti per bici. La rastrelliera è aperta verso la strada, per cui se non è usata, viene immediatamente occupata da un'auto. Se è usata, l'autista scende, inclina la bici che intralcia (torcendo inevitabilmente la ruota, anche se non in modo visibile), e parcheggia lo stesso. Vediamo qui a fianco un esempio, la bici blu a destra (mia) è stata accostata a forza alle altre. Nella foto in basso un dettaglio della ruota forzata contro la forcella della rastrelliera. Il risultato è un simpatico colpetto di freni ogni volta che il cerchione danneggiato tocca i pattini. Certo, un quarto d'ora di tiraraggi sistema le cose, provvisoriamente, ma dopo un po' di volte tocca cambiare la ruota.

In altri posti va peggio. Una rastrelliera vicino a casa è ridotta ad un ammasso di ferri storti, testimoni di parcheggi ravvicinati. Una volta che ho lasciato lì la bici, ho ritrovato la ruota direttamente piegata ad angolo retto, e non c'è tiraraggi che tenga.

Riporto un breve estratto da una piccola discussione avvenuta un mesetto fa:
"Guardi che non può parcheggiare lì, c'è la rastrelliera per le bici"
"Ma non è segnalato" (vero, la rastrelliera non ha un cartello di divieto di sosta, ma serve?)
"Be', la rastrelliera c'è, e se parcheggia così danneggia la ruota di questa bici"
"Ma non ho trovato altro posto, sennò dove parcheggio?"
"Se proprio vuole parcheggiare dove dà fastidio, lì c'è un passo carrabile."
"Ma poi non possono uscire"
"E io così non posso mettere la bici, e se la lego ad un palo me la rimuovono"
(spazientito e ormai decisamente seccato) "Insomma! Mi fa andar via solo perché lei deve legare la bici?"

In stazione hanno messo delle belle rastrelliere con il "mollone", una spirale di ferro tra le cui spire infilare la ruota. Spesso prendo il treno andando in stazione in bici, e ci ho rimesso due cambi, in quanto il ferro del mollone si incunea tra la ruota posteriore e il deragliatore, storcendolo. Di legare la ruota anteriore non se ne parla, se non leghi il telaio (e da davanti non ce la fai) ritrovi solo la ruota. La rastrelliera infatti è piena di ruote solitarie, legate con robusti ed inutili catenoni. Esistono alcune rastrelliere molto pratiche, ma sono ancora poche.

E nel frattempo un mio amico mi racconta delle due bici che gli han rubato, una i ladri e una i vigili...